Dopo il mio ultimo volo
mi sono appoggiato su un dirupo
fra scogliere di un immensa montagna
dove al finire c’èra solo il mare
ed al suo inizio la volta della metà
del cielo, la notte ed il giorno
riuniti assieme come se fossi all’esatto
centro del mondo, in attesa di ritrovare il mio coraggio
per planare dolcemente sulle onde
e riprendere il mio viaggio anche se all’orizzonte
non scorgo nulla, le mie ali non possono essere immobili
e non volare al di sopra di ciò che sono
sentendo ogni molecola di me viva
sentendo la carezza del vento nell’anima
non posso fermare il mio infinito volo
troverò qualcosa fra le stelle
che di notte illumineranno
il mio cammino e mi faranno ascoltare
voci amiche, provenienti
da mari e cieli rigogliosi
o solo fiori nati in un deserto
questo il mio volo immenso
e delicato, forte e sapiente
che ogni tanto si ferma su quella montagna
ad osservare il riandare del tempo quieto
Percepisco un’assonanza di sentire…avere le ali per volare…avere la necessità di volare…e non trovare una situazione che ti permette di farlo completamente ed in piena libertà…
E doversi inventare, per questo motivo, nuovi sentieri per perseguire le proprie potenzialità…