Quando
la furia della tua certezza
si schiantava sulle mie pareti
aprendo spasimi lancinanti e ciechi
quando
l’immobilismo della tua incontestabilità
si conficcava nei baratri irraggiungibili della tua essenza
eri come un massiccio impervio ed implacabile
Quando allora mi abbarbicavo
incespicando
alle nudità sdrucciolevoli dei tuoi declivi
e mendicavo nuovi varchi per raccapezzarmi
tu mi sbarravi tutti i tragitti
quivi io rimanevo come trafitta ed incolmabile
Il tempo della tua sigillata irrefutabilità
si estendeva inesorabile ed indeterminato
carpendomi una qualsiasi tregua
Ma ora
quando l’uragano dei nostri tormenti
si abbatte sulle nostre anime
lastricando i nostri sentieri di dubbi ed incertezze
io non trovo più lo stesso immobilismo
io non trovo più lo stesso ostruzionismo
incappo, altresì, in scoscese e ripide mulattiere
che mi conducono ai tuoi crepacci
o che si aprono a piccoli altipiani
dove mi posso anche rifugiare momentaneamente
dal furore dei tuoi elementi
e mi concedi di issarmi
lungo i tuoi costoni a strapiombo
non negandomi un seppur parziale ricongiungimento
E quella che prima era una tempesta interminabile
si è trasformata in un temporale estivo
Molto decadente, mi piace.
Sento il primitivo vuoto tra due essenze, mani che penetrano specchi d’acqua e non fermano quella sostanza, non è propria, non appartiene.
L’universo è in eterno declino, così come è insopportabile la sofferenza dell’incondivisione da cui vi è implicata l’incomunicabilità.
La tua analisi riporta però infine un percorso più realistico in relazione a quello d’onde paraboliche che oscillano, e permette d’assumere così una fievole speranza che tormenta, a parer mio, più dell’intera morte.
Un abbraccio e buona domenica.
molto da ferita lancinante che lascia attendere e presagire un finale in discesa, di rivalsa…..che invece non ho trovato! descrizione rigida, sembra a volte troppo fredda e distaccata, come se l’orgoglio non volesse cedere, come se la donna volesse apparire forte e sicura quando invece potrebbe anche non esserlo…non so perchè e forse mi sbaglio, ma nell’ultima strofa non leggo la rivincita o il cedimento altrui, ma una lotta senza fine!
lirica molto imperiosa e ricercata, dove prevale notevolmente la forma tecnica…
un abbraccio,
Alessia
La trovo molto bella ma a tratti davvero forzata, troppo ricercata forse, troppo pensata. Sarà stato magari l’argomento che andava affrontato così, comunque il punto di vista risulta lo stesso interessante.
Un abbraccio.
La furia della certezza in chi calpesta è causa dei suoi timori, titubanze e difese; sopratutto di quella stima di se stessi che viene meno – muro implacabile che uccide parole-
Ma il tempo è anche processo di trasformaziione e se cambiamento si profila esso è dovuto al nostro essere forti, all’avere accenti nuovi che possano rendere meno sofferte le situazioni, con quell’elasticità che è del giunco che si piega alle tempeste e ne esce integro.
Un abbraccio
Poe
sinceramente non conosco molto il tuo stile anche se mi piacerebbe approfondirlo si vede che hai molto talento e istinto e una ricerca di parole con alto contentuto c’è una tua poesia che mi aveva molto colpito per la sua precisione nel descrivere il sentimento della depressione visto che anche io ne ho sofferto adesso piano piano sto guarendo questa poesia non mi sembra triste sicuramente bellissima anche se sofferente ma con un finale di speranza ciao e alla prossima
bella bella…
alcuni termini però mi lasciano un po’ esterrefatto.
ma sono stili di poesia differenti.
comunque mi è piaciuta molto
la sento mia.anche se un poco diversa.
E’ come se da ogni suono nascesse la vita…
Sentita, sofferta, ragionata, col cuore e con le parole, sia per quello che dici e sia per il modo in cui lo dici. Un grandissimo sforzo poetico di stile, di emozioni e sensazioni. Sembra quasi di entrare nella tua sofferenza e di riviverla con te.
Intensa e forte.
Forse poco chiara, come lo sono certe emozioni ancora da scoprire…
un linguaggio usato meraviglioso!
Incomunicabilità è come dici tu un massiccio impervio ed implacabile immerso in una immobilità che fa rabbia e male perché vorresti ma non riesci a mutare.
Dà un senso di sollievo e di freschezza però il trasformarsi della tempesta in temporale estivo.
Un abbraccio
😀 Francy
Non mi è facile commentare questi versi, carichi di sofferenza e (mi sembra) rabbia. E’ una rabbia che ben conosco, è una sofferenza che comprendo, perchè anche io me la porto addosso a distanza di tantissimi anni, anche se con sfumature decisamente diverse.
Personalmente mi piace tantissimo la prima parte che nel suo incalzante e ritmico esprimere forti emozioni e toni rende palpabile il dolore e la solitudine. Intessissimi versi.
Sinceramente, (è solo una mia senzazione, un mio modo di percepire), quei toni forti cadono nella seconda parte dal “ma ora…” non in immagini di una ritrovata possibilità di comprendersi, ma in immagini leggermente forzate, oserei dire poco spontanee.
Riassumendo: per me è grandissima la prima parte, da rivedere la seconda. Nel complesso un torrente di emozioni che coinvolge il lettore.
ti sento irruente volutamente aggressiva percepisco rabbia mista a rancore..
La vita come l’amore è un seguirsi di giorni di sole o tempestosi, i giorni sono diversi uno dall’altro, come i giorni dell’amore in cui non ci sarà mai eternità, perchè noi uomini, non siamo eterni:) ciao, un bacione
Anche se sono portata ad amare testi e poesie scritte con vocaboli meno ricercati, più semplici, o meglio più “spontanei! trovo il tuo linguaggio molto bello.
brava
zoe
Bé, posso solo dire che il mio amato non sarà mai completamente un cielo sereno…come non lo può essere la vita…
Lo stesso vale anche per me…
Certo che adesso la lite viene affrontata in maniera più costruttiva…
a me ha dato un senso di vaga felicità alla fine.
sei riuscita a domare l’amato?
l’hai trasformato da tempesta in acquazzone estivo?
è bellissimo l’acquazzone estivo,
purificatore e rinfrescante!
un bacio
lascia che chi legge possa immaginare non è necessario dire sempre tutto
Forse avete tutti ragione…Forse l’ho colta quando era troppo acerba, forse è troppo ragionata…in certi suoi tratti è immasticabile…ma non ho potuto fare a meno di “evacuarla”…
Descrive una mia esperienza di vita, che in questi giorni mi attanagliava con i suoi ricordi…
Grazie a tutti:
1) a coloroche l’hanno apprezzata
2) a coloro che l’hanno criticata
3) a coloro che l’hanno sentita lontano dal proprio modo di essere e di sentire….
la trovo un messaggio.
un dire costretto in gola e tenuto a bada affinche non diventi un urlare (inizio) per poi sussurrare di coscienza consapevole. acquietata.(finale)
Lo sai, amiamo parole diverse, ma sono lieta di accogliere la tua richiesta di commentarti ed eccomi qui 🙂
mi è piaciuta nonostante qualche passaggio che trovo troppo “pensato” anche io, ma nel totale è bella com’è 🙂
saluti
Cara amica, un tema forte, scritto in maniera non lineare ma complessa.
Leggendoti ho trovato fragilità, solitudine, crescita interiore.
Sicuramente scrivere sotto metafora un argomento importante come la coppia in un momento delicato è difficile.
Hai fatto emergere bene la tua interiorità.
Complimenti per ardua stesura, un abbraccio
Nicoletta
Straordinario accostamento di immagini, parole e significato. Intensissima la descrizione del rapporto. Brava, sempre sempre.
Come mio solito commento con una mia rima che fa il caso Tuo..
Dopo un… “temporale”
Nascerà un arcobaleno
Fra le nubi passeggere
Tinteggiando di sereno
I suoi colori nelle sere
Dove andrà a dormire?
Se non negli occhi tuoi
Che di lampi sanno ordire
Quando baci come sai
Iridescenze ch’io sognai
Di labello c’ardente freme
Che cancella tutti i guai
Con anelito Rock sublime
A rdenti braci alle fucìne
D’energie forgiate fremi
Passionali irruenti brame
Favolando che mi ami
Edo e le storie appese
ho letto la poesia che mi avevi segnalato…
è vero è molto simile alla mia….
sai le parole che escono dall’anima
quando c’è passione per qualcosa o per qualcuno sono tutte simili…perchè l’emozioni sono universali….
un abbraccio
Veramente intensa e coinvolgente, cara amica. Una poesia dai toni “forti” ed inequivocabilmente rabbiosi, le cui parole si snodano ciascuna come un grido furioso e chi legge è trascinato dallo stesso vortice che anima la tua penna. Accecato dall’ira è ogni verso, e le immagini che proponi rendono appieno uno stato d’animo che divora nel più profondo. Una collera che abbraccia l’incomunicabilità, che ne è causa ed effetto al tempo stesso e la scelta particolarmente attenta e minuziosa dei vocaboli ne è la prova. Eppure è una poesia che sgorga spontanea, uno sfogo tradotto in versi. Non vi è nulla di costruito, perchè sono esperienze consuete fra chi si ama. E’ la metafora di quel che accade in ogni rapporto amoroso. Anzi, a mio avviso più è forte un sentimento tanto più violente possono essere le reazioni in caso di scontro.
Ed apre il cuore accorgersi che, alla fine, non tutto è perduto, che la prospettiva del silenzio può essere peggiore di qualunque ira. Si apre allora un varco sull’impervio sentiero del dialogo, quelle rocce appaiono non così spigolose ed appuntite. Non così invalicabili. Tutto si placa, pian piano.
E dopo la tempesta, dopo il temporale, il sole è già pronto a splendere di nuovo.
Un abbraccio affettuoso
Maya
Ho cercato di esprimere metaforicamente un percorso sulla comunicazione nella coppia…
Ma non mi è venuta spontaneamente…Ho dovuto lavoraci sopra…Erano tre giorni che l’avevo in mente…
Hai ragione. In genere le poesie le costruisco col libero fluire dell’inconscio…questa volta l’ho dovuta un po’ forzare perché quei segreti non si volevano svelare…
Baci
Ricercata, molto…ma a tratti diventa spigolosa…e perde di morbidezza…
Si sente…sei “furente”…in qualche modo.
Ma attenta…a non controllarti o troppo o troppo poco…lascia scivolare le parole…nella spontaneità.
Un grande bacio carissima…