Terrore d’impazzire
Terrore di perdere pazzia
Turbini vorticosi di follia
In lieve ebbrezza
Pesa come macigno
Eppur mi è cara
In crisi mistica
Frenetica Mania
Di artista contemporaneo
Ho il fascino delle cose usate
Vent’anni che pesano
Come polverosi secoli
Li ho visti nelle strade di bordello
A illuminar la via
Compagni notturni di oscuri silenzi
E le promesse che facevamo
Come acqua santa
Sui nostri corpi lebbrosi
Sui nostri crani arsi
Eravamo belli come il sole
Occhi di stagno profondi
Come il mare d’inverno
E tempestosi di dolcezza infinita
Avevamo baci di zucchero e burro
E dita divine a rivelar l’anima
Ma li ho visti nella via
E il loro potere ci assale
Maledico la nostra irruenza
Perché è il cibo che li sfama
Ci spolpano piano le ossa e la mente
Ridono forte nel cuore
Così eravamo innocenti bacelli
Ora siam vecchie puttane
Col trucco sfatto e martoriato il corpo
L’anima infranta e cataratte al cuore
E il palato secco a implorare un bacio
La pelle di iuta ad aspettar carezze
Inerme il corpo al martirio che attende
Chi non rinuncia al calore di mani di carne
Sono fredde quelle mani sui nostri corpi
Ora incidono il loro nome nell’anima
è spontanea…molto “jam”….
un urlo, che nasce dentro…
non so nulla di ars poetica.non c’è regola in me.io scrivo come di respiri..e questo era solo uno sfogo,niente di più.non sono un poeta.
(poetessa,odio il suono di questa parola..)
grazie comunque.un bacio
è bellissima, ma mi cade sulla chiusura.
non sempre c’è bisogno di chiudere il cerchio per riucire a dire tutto.
io credo.
belle immagini tra l’altro e molta intensità.
Irruentemente suggestiva…Mai banale….