Fui sempre un cane randagio
in cerca di guinzaglio
dal quale fuggire.
Tempo ho trascorso
dentro le vostre nicchie
rosso-sangue
ribollendo neve disciolta.
Non ho più semi da gettarmi
alle spalle, né voglie o desideri
da esaudire.
Rapido,
troppo rapido è l’istante
e io sono vissuto per l’urlo
modulato, esaltante.
Il crepuscolo si muove
con palpebre azzurre :tra poco
sarà qui. Mi sento un semi-dio
spiaggiato
con l’unica vita che sfugge
freme, si contorce, guizza
nella risacca del tempo.
Anche se non parla proprio di amore questa lirica è molto intensa.
Concordo con Marni, quell’immagine del crepuscolo è davvero bella e originale.
Forte e densa come un sorso di liquore che brucia la gola.
Il crepuscolo si muove
con palpebre azzurre ..bella immagine…molto interessante
bel viaggio introspettivo
Uno scritto che sa di ricerca personale, un viaggio dentro l’essere…