Piccola anima mia,
me ne vado
e ti abbandono
in questo tetro silenzio;
avremmo forse potuto,
insieme,
piangere lacrime bianchissime
su felicità radiose,
ma tu hai chiuso gli occhi
e mi hai voltato le spalle.
Forse eravamo troppo pesanti,
forse io ero –e sono-
troppo pesante e goffo;
allora tornerò,
piccola anima mia,
quando sarò leggero,
quando tutto in me
sarà solo leggerezza evanescente
e quando le orme
sul mio sentiero
saranno piccoli passi di danza.
Oppure no,
non tornerò,
perché una farfalla
-anche se pesante-
vive e canta
un giorno soltanto,
e la sera muore,
in silenzio,
senza fecondare
con il suo pianto
la terra bruna.
Complimenti.
grazie a tutti!!!
e grazie a te, perlasmarrita…sono felice di averti fatto scoprire questo mio “nuovo” lato…
un bacio a tutti!!
Lieve e delicata come un volo di farfalla…
Molto bella questa tua poesia.
Un caro saluto
Maya
Molto bella la metafora della farfalla.
Grazie Riccardo e benvenuto nel Blog degli Autori 🙂
Vive e danza un giorno soltanto..ma in quel giorno ama e vive intensamente.
mi piace molto!
monica
Riccardo, ma è davvero bella! Non conoscevo questo lato di te … elo faccio nel modo più sorprendente. Leggendo una lirica che è delicata come quella farfalla, è dolce come un sentimento ritroso.
Stupenda davvero!
Com’è delicata…leggera nelle sue forme, importante e profonda nei suoi contenuti…
Un abbraccio