Avvolgente Onda

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    "La mia stanza da letto ha una parete a forma d’onda
    e mi addormento e sogno solo da quel lato…"

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    …dal quel lato Lara viveva di mare, viveva di conchiglie.

    Ogni conchiglia che aveva in casa, aveva un suo ricordo, un suo racconto.Possedeva tra gli scaffali di casa, barattoli pieni di piccole conchiglie.E tra un barattolo e un nido di merli,aveva una Pinna Nobilis.La Pinna Nobilis quale sentimento ancora suscitava.

    Era in ferie a Ustica, una piccola perla nera del mediterranero situata sopra la Sicilia. Aveva deciso di andarsene in ferie da sola, stanca della monotonia della città. Voleva staccare solo la "spina" e dedicarsi alla sua passione, il mare.C’era Luna piena quella sera, lunghi raggi illuminavano lo specchio d’acqua.Decise così di infilarsi la muta e immergersi nel suo sogno.Come una libellula si lasciò’ scivolare nelle acque blu cobalto del mare vulcanico, accompagnata da una torcia.E, mentre scendeva lentamente in profondità, un branco di gamberetti dagli occhi lucenti, brillavano al suo passaggio, mani di gorgonie aprivano il suo varco ed una distesa prateria di poseidonia nascondeva triglie rosse e piccole seppie.Spense la torcia per gustarsi il buio e il silenzio che veniva solo interrotto dal suo respiro attraverso l’erogatore, ma qualcosa di avvolgente le apparve ai suoi occhi.Il suo respiro si fece più affannoso, quasi spaventata e tremante esitò sul dar farsi. Non sapeva se accendere di nuovo la torcia o attendere l’avvicinamento del qualcosa.Quasi in apnea ascoltava il silenzio del mare ed in un momento si sentì presa da una luce buia, di amore, di passione. I suoi sensi erano in un dolce oblìo e parole dal sapore del mare erano sussurate al suo orecchio.Calde carezze avvolgevano la sua pelle, baci passionali rubavano le sue labbra.Era nuda, con la passione e l’amore.Era il suo sogno da sempre ed adesso era lì.Con un’onda travolgente la rapì per una notte e ne fece la sua sposa.La portò nel suo regno e ne fece la sua regina.Lara giaceva su un ventaglio di gorgonie purpuree ricamato di madreperle e tra grandi spirografi intarsiati tra pareti di sabbia dorata.Colorati nudibranchi a pois volteggiavano nell’acqua, meduse rosacee danzavano trasportate da una leggera corrente e Lara amava il gioco di lui. L’uomOnda era senza volto, senza un corpo.Lara lo percepiva nelle sue membra, nelle sue vene, lui batteva nel suo cuore.Si svegliò sul gommone, ancora con la muta addosso, abbracciava una Pinna Nobilis. Quella fu la loro unica notte.

    …Solo da quel lato sogno di lui.

     

     

    12 COMMENTS

    1. l’amore reso metaforicamente, come esaltazione della passione. Un pezzo molto forte e allo stesso poetico. Anche l’immagine rende bene il flusso delle tue parole…

    2. “Lara giaceva su un ventaglio di gorgonie purpuree ricamato di madreperle e tra grandi spirografi intarsiati tra pareti di sabbia dorata. Colorati nudibranchi a pois volteggiavano nell’acqua, meduse rosacee danzavano trasportate da una leggera corrente e Lara amava il gioco di lui.”

      Che bella fiaba! Si succedono racconti tutti bellissimi e intensi come questo che ho appena letto dell’amica Stregalunare.

      Sono senza parole, non credevo di poter accendere tanto la vostra fantasia con quell’incipit.

    3. un bel racconto, suggestivo, ma io che di sogni me ne intendo, vorrei invitarti a sognare, per sempre…

      perchè è di sogni che è costruito l’universo…

      i sogni sono da sempre il linguaggio profondo dell’ANIMA

      ruge

      (seguendo Ars…)

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