Ascolta la mia supplica odi le mie viscere contorcersi e placa la marea che scompone
Sabbia scivola scandisci attimi a ritmo incessante
Che allontanano che avvicinano e come una preghiera odi questo lamento.. Intendilo
E mentre sgrano questo rosario
rimbalzi sui miei sensi
su questa clessidra che giro e rigiro fra le dita
ripiena di sogni rimasti in piedi nell’atrio
Ora entreranno e siederanno su quella sedia vuota
che colma di speranza appare indenne dai colpi infieriti
Resiste il rincorso all’immenso che domina e emana la malia
in te ora discendo e contemplo
infetta l’agonia scivolosa e qualunque sia stato il contagio
intacca ma non uccide
fortifica la voglia di assestare
di riempire quella sedia… di placare quella smania
ora è tempo.. la clessidra si ferma..
non rimiro più… aspetto.
Accolgo
Nella stasi nel penoso tedio
anche la rena scivolerà e sfavillerà il tempo nuovo.
-Federica
Bellissima, densa di immagini!