Quando la notte,
affrancata dall’incubo solito,
mi è amica
questa stanza
un tempo vuota e cupa prigione
è tempio maestoso
a te consacrato
ed io l’officiante
io il solo devoto
del rito eterno che si rinnova
Vago con la mente
ti cerco tra le stelle,
vera Luna della mia vita notturna
e nel buio del mio stambugio
io sono una bianca tela
che muove lenta leggera
come candida vela
avida d’amore d’amore foriera
a rapire per sempre
i tuoi tenui colori
ShiningRain
scusami, io non la conoscevo…
..è solamente una canzone..
😉
Che ricchezza di pensieri, Robert!…Anche la musicalità dei termini rende un effetto che fa venire la pelle d’oca. E, soprattutto, il senso, che mette a nudo l’emozione, è la capcità straordinaria di raccontare parte di sé…Stanotte, a quanto pare, non ci siamo incrociati per poco. Sarà per la prossima.
Buona giornata.
Serena
quali parole può la mia bocca pronunciar dinanzi a simil sugello d’amore.. Io che tanto ho sofferto ascoltare posso solo il canto della tua anima..