Giornate vuote
nell’attesa di un momento.
Lacrime nascoste
in ore disperate.
Cosa c’entravi tu
nella mia vita?
Eppure sei entrato,
piano piano,
come un’infiltrazione,
neve che si scioglie sul tetto
e penetra nei muri,
lasciando umidità e rabbia.
Ma avevo bisogno di quel dolore,
per evolvere da me stessa.
Notti insonni nel desiderio,
giorni nervosi da riempire
nell’immenso vuoto di te.
Ora
ti sorrido.
Credo che amare valga sempre la pena. Certo, se si potesse non soffrire troppo…:-))
un amico m ha chiesto se è meglio lasciarsi
o non essersi mai amati
credo…
solo chi ha amato molto, puo capire cosa sia la vera sofferenza
credo…
si soffra piangendo sole per un mese
solo per chi ne vale la pena
solo per chi, anche per poco tempo, ci ha dato tanto
infilandosi come una spina sottopelle
quando da bimbe giocavamo felici nei prati
Ora ti sorrido…
E credo che non possa essere altrimenti 😀
Molto efficaci le immagini usate per descrivere quest’evoluzione, descritta attimo x attimo…
“Ma avevo bisogno di quel dolore,
per evolvere da me stessa.”
Molto sentita
una bella poesia
a volte entrano fanno soffrire e se ne vanno
ma siamao noi lasciare la porta aperta
menomale che ora gli sorridi
Il dolore è sempre un’evoluzione di noi stessi.
Purtroppo. O per fortuna.
In bocca al lupo a tutti voi per questa nuova avventura. Con amicizia, Manuela