Era lì disteso,
bello,
un angelo ai miei occhi.
Inerme accingevo il mio corpo al suo,
Sfioravo la sua pelle morbida
tentavo di non interferire con lo splendore di quel quadro naturale
Con l’ingenuità di un bambino posavo i miei occhi su lui,
Ne scrutavo ogni parte cercando una imperfezione
scovavo solo altra bellezza.
Il candore del suo respiro cullava i miei sogni
Le sue forti braccia mi mostravano curve di una spiaggia deserta
Il silenzio dominava,
come se nessuno volesse interromprere quella armonia
Non osavo far parte di quel dipinto,
era bello
completo
I suoi occhi spiccavano tra i lineamenti del suo volto
erano splendenti, profondi.
La sua bocca, due dune sabbiose cosparse da petali di rose rosse
Passione.
Apro gli occhi e lui è ancora lì, angelo e diavolo,
disteso nell sua armonia
Scolpito nel ricordo.
Posso ancora sentire il calore della sua pelle, il suo odore
Mi avvicino timorosa
ripercorrendo gesti che prima sembravano naturali.
Mi avvicino tentando di non interrompere il silenzio
Sfioro le sue labbra, fredde
chiudo gli occhi, buio
lentamente filtra la luce.
E’ volato via
per sempre.
Bello. Il sogno si schiude non appena appare la realtà. Complimenti, ti invito a visitare il mio blog, Lenio Vallati.
L’atmosfera che hai creato fin dall’inizio mi ha condotto fino alla fine. E’ stato un po’ come viverlo quel ricordo scolpito…
C’è un legame profondo tra amore e morte. L’uno e l’altra sono le misure della vita e tra loro anche la bellezza assume una particolare sfumatura.