Forse… Un errore
Rocco aveva ascoltato sbalordito. Mai avrebbe pensato che la brillante ed elegante studentessa, entrata all’università con un anno d’anticipo, sempre in pari con gli esami, lavorasse, che avesse difficoltà economiche. Aveva ragione Luca quando gli diceva che lui aveva dei pregiudizi: “Mi piaci Rocco, sei un bravo ragazzo, ma non sei abituato alla città e non cogli le sfumature, le differenze. Anche se non vorresti generalizzi.” Come si era irritato lui a quelle parole! Una delle poche volte che aveva rifiutato Luca, che lo aveva visto come uno che voleva essere superiore. E con lui non aveva mai parlato di ragazze, salvo qualche battuta tanto per giocare. Si riteneva perfettamente in grado di capirle e di valutarle senza l’aiuto di nessuno. Con rabbia pensò che forse la parte di suo padre, che più gli dispiaceva ed aveva criticato fin dall’adolescenza, fosse entrata a far parte di lui senza che se ne accorgesse.
– Ehi, Rocco, dove sei? – la voce squillante di Alessia interruppe il turbinio di pensieri – Non pensi anche tu che la ragazza dovrebbe riposarsi seriamente prima di iniziare il biennio di specializzazione?”.
Lisa sobbalzò, poi si girò lentamente verso di lui, le guance arrossate e gli occhi che sembravano divenire sempre più grandi mentre lo fissavano attenti. Rocco non riuscì a spiccicare parola. Alessia tacque e li fissò incuriosita.
Lisa si sentì spiazzata dal silenzio di Rocco. Avrebbe preferito una delle sue odiose battute cui potere replicare. Quegli occhi, che la fissavano come se volessero penetrare dentro di lei a leggere la sua anima, la incatenavano e insieme la intimorivano. Avrebbe voluto fuggire ma anche abbandonarsi, lasciarsi prendere, come il languore che percorreva il suo corpo le suggeriva. Per sottrarsi a quella assurda tentazione si irrigidì, abbassò lo sguardo ma invano cercò una frase, una parola, che interrompesse quello che le pareva un sortilegio.
– Via ragazzi, venite – tuonò la voce di Luca – E’ pronta la pasta!
Terminata la cena tutti si riunirono intorno ai tavoli per formare le coppie per il burraco, ma Lisa, che appena aveva toccato cibo, sentiva che non ce l’avrebbe fatta a concentrarsi sulle carte, accusò un leggero mal di testa e si mise a disposizione per la valutazione dei punteggi. Ma anche Rocco rinunciò al gioco e non la lasciò mai sola per tutto il resto della serata, un Rocco diverso, gentile e formale, pensoso e scrutatore, una vicinanza ad ogni modo inquietante proprio per quella diversità di cui Lisa non era in grado di darsi ragione. Anche Marta si comportava diversamente dal solito, e anche Luca e Alessia, seguendo ogni loro mossa, con la coda dell’occhio. O forse era lei che si faceva delle paranoie? Forse era meglio andare a casa.
– Così presto! – esclamò Marta.
– Non ci sono problemi, l’accompagno io – disse Rocco, poi rivolto a Lisa – Non penserai che ti lasci andar via da sola all’una di notte! – e si mise accanto alla porta ad aspettare che lei finisse di salutare.
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Ti ricordiamo che “Per conoscersi” di Mariamrtina è un racconto a puntate pubblicato nell’ambito dell’Iniziativa “E giunse Amore” lanciata dal Blog degli Autori insieme a Zenzerocandito. Per maggiori informazioni e partecipare segui questo link.
Accipicchia!!! mi lasci sul più bello!!!.. forza forzaaaaaa
Mi appassiona questo tuo racconto 🙂
Ti abbraccio e ti aspetto
Ars
Volevo segnalare questa opera che giorno dopo giorno ci appassiona sempre di più !
E’ vero, Maluna, spesso è difficile liberarsi dai condizionamenti con cui gli altri hanno cercato di plasmarci, però è necessario imparare a guardare la vita con occhi nostri. Non c’è davvero niente di male nel ricredersi, nell’ammettere di aver fatto un errore di valutazione. Anzi! Un caro saluto.
è difficile liberarsi di certi parametri che ci vengono inculcati come i geni del nostro DNA. Però non credo che ci sia niente di male ad ammettere di aver fatto un errore di valutazione e a desiderare di ovviare al problema
Maluna
Cara Francy, in questo ambito mi sono dovuta limitare. Come mi sembra di averti già detto, ho potuto dare solo brevi pennellate dato che c’era un limite di battute. Mio marito, per esempio, si è lamentato del fatto che sulla madre di Lisa ho detto troppo poco, ma ci sarebbe stato da dire di più anche su altri personaggi. E forse sarebbe stato interessante, perché ognuno di noi viene influenzato, più o meno, dall’ambiente in cui è vissuto e vive, anche se non se ne rende conto del tutto.
E grazie dell’attenzione con cui leggi il mio racconto. Un caro saluto.Cecilia
E bravo Rocco che non si lascia sfuggire l’ocasione! Rimango così…ad aspettare il seguito, sempre più interessanti i risvolti.
E poi questo romanzo, non tocca solo la storia tra Lisa e Rocco, ma anche il rapporto genitori – figli…
“Con rabbia pensò che forse la parte di suo padre, che più gli dispiaceva ed aveva criticato fin dall’adolescenza, fosse entrata a far parte di lui senza che se ne accorgesse.”