Un mare d’Amore

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Un mare nei tuoi occhi
Fluisce veloce nei miei
Oggi che non ci sei
Spruzzi di sale sul mio viso
Risvegliano amaro il dolore
Di chi per un pò fu per me

Navighi lontano
Tra lidi che non conosco
Verso terre che non voglio vedere
Stringi venti che odorano
Di spezie d’Oriente
Ma senza di me
Lontano il nostro Amore

Dove è il tuo mare oggi
Perchè tagli le tue cime
Corri di nuovo
Nel porto sicuro della tua vita
Lasciando lontano
Un mare d’Amore

18 gennaio 2007

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JetStream

Chi sono… saperlo! Davvero arrivo alla veneranda età di 40 anni e mi comincio a chiedere chi sono. Forse per la prima volta comincio a chiedermi cosa voglio fare da grande, proprio quando dovrei cominciarlo a chiedere ai miei figli. E’ la crisi di questi anni, mi dicono gli amici, è normale, mi dico io. Poi però passo le notti in piedi, complice una vita di lavoro giornaliero che non appaga, amori sconclusionati, una testa che non ne vuole sapere di tornare… al solito posto, cioè sulle spalle (grazie Totò e Peppino). Lo scrivere è una vecchia malattia, sin dall’infanzia… adoro scrivere, adoro vedere quei miseri pezzetti di carta bianca che prendono vita al suono di quei disegnini che chiamiamo lettere. Una lettera dopo l’altra che diventano frasi, una frase dopo l’altra che diventa paragrafo…
Non c’è sinfonia più bella! Poi una notte scopri, dimenticato, un libro di Neruda, lo guardi di sottecchi e pensi: “Ma che mò me metto a legge le poesie…” e da quel momento non smetti più. Un autore dopo l’altro, una notte dopo l’altra. Che meraviglia e poi da cialtrone quale sono, da Capitan Fracassa quale mi sento mi butto giù a scriver versi senza vergogna. Ma tanto li leggerò solo io, poi scopri che vuoi anche condividerli con gli altri e quindi un giorno li leggi ad un’amica (e dai lo sanno tutti che le donne hanno un animo più sensibile, e poi sono anche più dolci nel giudicare!), poi ci provi con un blog tutto tuo, che tanto non legge nessuno e alla fine scopri un posto dove qualcuno dall’animo gentile, ha deciso di dare voce a quanti al pari di me non vogliono altro che giocare con la propria anima e le parole più colorate che riesci a dipingere.

10 Commenti

  1. Ragazzi, grazie a tutti voi! Le vostre parole sono le poesie più belle. I vostri complimenti e i vostri abbracci sono il regalo più desiderato. Si, in questa poesia c’è tutto questo: idealizzazione per amori persi, l’Amore, quello che si scrive con la A maiuscola, la gelosia ed il dolore.
    Un abbraccio a tutti e grazie ancora!

    Pierpaolo “JetStream”

  2. “Lasciare lontano un mare d’amore”, un altro enigma della vita. Il ricordo della persona amata è qui struggente malinconia. Il senso di abbandono è dolore allo stato puro, è un grido sull’asfalto della vita, in attesa di un fiore nuovo.
    Stupenda poesia.
    Nicla

  3. “Dove è il tuo mare oggi
    Perchè tagli le tue cime
    Corri di nuovo
    Nel porto sicuro della tua vita
    Lasciando lontano
    Un mare d’Amore”.
    Mi è piaciuta molto questa strofe, Jet. Questa metafora del mare della vita e del mare dell’amore o, come scrivi tu, Amore. Credo ci sia una differenza, vero?

    Un abbraccio
    Marilena

  4. Mi lasci uno strascico di malinconia… è come se ascoltassi di nuovo quelle parole… che mi hanno lasciata qui al mio posto, che non mi hanno permesso di scoprire l’India. Senza alcun pentimento.

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