La tua voce rimbomba nella mia mente:
un esule, debole, rauco suono
che chiama, che urla, che ama,
ch’eccheggia nell’aria,
che tumulta la mia vita…
gli occhi si abbassano,
la voce canta doloranti note,
il corpo cammina vuoto, torturato, ranco,
il tuo passo urla,
la tua mente si disfa;
lei ti prende l’anima,
e il tuo cuore si sgonfia
e il nostro amore svanisce.
Il rancore marca il nostro fato smanioso;
la tua mano cede,
il tuo corpo cade,
i tuoi occhi si cecano,
la tua voce s’acquieta…
e il tempestoso ciel ti prende.
Lacrime rosse, bianche, nere,
lamine ardenti ci colpiscono,
proiettili giganti ci infamano,
e lei se ne va socquiatta,
abbandonandoti, consumandoti, spegnendoti…
Lì nella pioggia:
un braccio nudo,
un occhi mesto, aspro, avido,
un corpo bello, ma traforato
giacevano infangati dall’indifferenza.
Ritmi spartani,
giganti trafile,
la polvere bianca ti ha inebriato, ottuso…
Perché amore? Perché?
Perché ho dovuto subire i nostri progetti trafitti,
il tuo ultimo trafelato respiro
e il perdersi del nostro lambire?
Tu non mi camminerai più accanto,
ma nel mio cuore la tua croce non mancherà,
perché un angelo lassù,
sfiderà l’eternità…
Ahirin Breeze
bella poesia.
Perché ho dovuto subire i nostri progetti trafitti,
il tuo ultimo trafelato respiro
e il perdersi del nostro lambire?
Chi potrà mai risponderti?
Un abbraccio
Ars
Molto particolare ma ben scritta e piena di sentimento