(24 febbraio 2007, Milano – Planetario)
La grande cupola bianca sopra la mia testa,
in quel giorno uggioso Milano tutta in festa
Quell’invito atteso pieno di poesia,
colmava di emozione la mia curiosa fantasia
Solo la tua voce ogni giorno risuonava,
ma una maschera sul viso la mia mente ti appoggiava
I coriandoli bagnati dalla pioggia delicata,
in quel parco sconosciuto sola e imbarazzata
Il coraggio ti è mancato e nel nulla sei svanito,
il sole tramontava e nel profondo mi hai ferito
Pensavo ci tenessi a questo incontro astrale,
invece dolce amico mi hai fatto stare male
La seggiola che cigola gira su se stessa,
io col naso in su ho mantenuto la promessa
Si spengono le luci su quel magico soffitto,
ma il guerriero Orione il mio cuore ha ormai trafitto
Per incanto finte stelle danzano su di me
e una lacrima ribelle mi fa pensare a te
Venere è vanitosa e si fa sempre notare,
l’Orsa sembra vera la si può quasi toccare
Ma tu sei fantasma in questo mio universo,
la fiducia mi hai confuso e forse mi hai perso
Tu non sei il Sole, né Giove, né la Luna,
ma un platonico affetto, senza malizia alcuna
Un ambiguo imprevisto da me ti porta via,
ritorno nel mio cielo, è meglio che così sia
I Gemelli sono doppi cambiano d’umore,
il Toro è passionale vive solo con l’amore
Come se nulla fosse non mi hai più cercata,
niente scuse, né perché, così mi hai abbandonata
All’orizzonte l’alba e un velo di tristezza,
ora dentro me regna l’amarezza
Una sorda timidezza ci dividerà,
torneranno gli occhi ciechi e il dubbio rimarrà
Ragazzo misterioso ora devo andare,
ma di te ho parlato alla stella polare
E’ facile trovarla, non si muove mai,
guardala lassù e lì mi troverai.
Originale! Nessuna informazione nel profilo di questa autrice, ma questo testo meritava la pubblicazione.
Una vera e propria storia raccontata in versi d’amore.
Nicla Morletti
All’inizio intrigante… poi cala un velo di tristezza. Un incontro al buio… particolari la scenografia del planetario e i riferimenti a costellazioni e segni zodiacali. Bella!