Inverno

Ancora verranno
nei mattini d’inverno
nebbie di fiume
su albe di acquerello
passi distratti e assonnati
sotto i portici
a respirare l’odore della notte.
Camminerò lungo le ore vuote
cercando il tuo volto tra i passanti
e sognerò di incontrarti sopra il ponte
per raccontarti la mia malinconia.
Poi siederò ad aspettare il tuo ritorno
nei pomeriggi limpidi di ghiaccio
e fingerò di ingannarmi coi ricordi
finché vedrò riaccendersi i lampioni
e lente scie di fanali per le strade
come lumini a seppellire il giorno.
Allora mi alzerò e sarà un istante
nemmeno il tempo per rabbrividire:
poi su dal fiume tornerà la nebbia
ad inghiottire tutto, anche il dolore.

9 Commenti

  1. Ah, accidenti… leggendo la tua poesia mi sembrava di rivedere me, camminare tra queste ore vuote (si, son vuote, se la persona amata se n’è andata, inutilmente vuote) in cerca di qualcosa, una via d’uscita, in questo labirinto dove la sofferenza d’amore ci ha gettato…
    Capisco profondamente la tua poesia. E’ una poesia bruciante di sofferenze senza nome, di incertezze, di nebbia che confonde la verità con i sogni.

    E’ una poesia molto bella, che mi fa male dentro, perchè so cosa significa perdersi nel labirinto della sofferenza d’amore.
    Un abbraccio

  2. ah, poesia! che profumo ha la poesia…
    questa che sa di autunni nebbiosi e foglie secche, malinconie silenziose de dolore nel petto…
    E’ una poesia da tenere fra le mani..
    Ars

  3. E’ una notte gelida e tormentata per chi non si dà pace per aver terminato una storia con la persona amata; meno male che ci sono quelle albe d’acquerello che danno calore alla vita che deve continuare qualunque cosa accada.Probabilmente, non era scritto nel destino che quei due avrebbe continuato la loro storia ormai diventata una strada annebbiata e a senso unico.

  4. Bella foto e meravigliosa poesia, Daffodil, che mi ha davvero molto emozionato. Stupendo quell’ ‘Albe di acquerello’, e la visione della nebbia che inghiotte tutto, anche il dolore.Purtroppo a volte il passato non ritorna e allora bisogna solo immaginarlo,illudendosi coi ricordi. Ti faccio i miei più vivi complimenti, bravissima, Lenio.

  5. Cerchi conforto nel passato per provare a riemergere dalle nebbie del presente. La solitudine è un’implacabile nemica. I tuoi versi denunciano gli stenti di un cuore vessato dalla cattiva fatalità. Un quadro lucido e intenso, anche se malinconico e pessimista. Questa è la mia lettura, soggetta, come tutte le cose, al logorio dell’imperfezione. Comunque brava e grazie per la tua sincerità.

  6. Ho letto la tua poesia…
    E’ un treno in corsa il cuore e riaffiorano i ricordi nella nebbia della notte, nelle ore vuote, nella ricerca in ogni volto…della persona cara che non è più. Tremano le mani, trascrivono sentimenti ancora vivi. In forma diversa ho scritto la mia poesia, ma sono certa che il tuo dolore non è diverso dal mio. Unite dallo stesso rimpianto, ti offro un petalo di rassegnazione e di fede Affettuosamente

    marinella(nonnamery)

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