Nel fragore della solitudine
ho dismesso abiti di gloria
perduto coriandoli di luce
abbracciato abissi di nulla… parole accartocciate
levate da venti leggeri
sibilano di tempeste che ammiccano al domani
strascichi di velluto sul ciglio di cammini altalenanti
passi incerti zoppicano su polvere di orizzonti
inquieta
ubriaca di tenebre
abbraccerò spicchi di sole cullati da albe in fasce
e TU cuor mio
smetterai di soffrire soffocato da sogni taglienti.
I sogni…hanno la capacità di far cessare ogni dolore anche se sono taglienti o irraggiungibli…complimenti e continua a sognare!
Complimenti! Versi sublimi!
E’ stata un’emozione leggerti!
Marilena
cara Sonia, è una poesia meravigliosa, che ti entra nelle vene e ti fa sentire la sofferenza di un cuore sanguinante d’amore. Sei bravissima, come sempre.
La solitudine e l’attesa, la ricerca e l’inconsistente futuro nella considerazione e nello stile particolare e denso di questi versi. L’emozione del cuore che si ubriaca di tenebre per sottrarsi al taglio di sogni che non si avverano mai…
La solitudine ha la sua ragione di esistere, permette al cuore di ascoltarsi e proclamare versi profondi…
🙂
Bellissimi versi, grande profondità d’animo.
Un abbraccio
Nicoletta
Bellissima poesia. Anche la solitudine ha un suono, o meglio un fragore che stordisce dentro e può ubriacare il cuore di tenebre…
Nicla Morletti