Fior di stagione, per quale esilio
dormi sepolto al primo Sole,
impaurito come un coniglio
che sulla coda ha visto il sale?
Perchè non resti ad allungar la sera
e fuggi invece dietro i tristi monti?
Di te anche la luna è più sincera
e non ti fugge, se le stai davanti!
Primavera, orsù, perchè non torni?
Del cielo è tanto ormai il pianto…
è tempo che i tuoi prati adorni,
dei bei colori di cui porti il vanto!
Primavera, febbraio già ti chiama
ma tu, che sei così lontana,
rimani sorda alla mia preghiera,
perchè non torni, Sorella Primavera?
Come mai non te lo aspettavi? Sai io ho un’immagine che ritorna, quando leggo una poesia, qualsiasi poesia. Una persona seduta con in mano una penna, la mano che scivola sulla carta, e danza, dando vita ai versi. C’è sempre una mano umana, una mente e soprattutto un’anima, dietro ciascuna poesia. Ed è meraviglioso ritrovare parte di un’altra persona, in quel che scrive. Che grande potere abbiamo…
Un caldo saluto!
Invocare così la primavera, perché no?
Condivido il commento di Marghy.I tuoi versi sono musicali e hanno il ritmo di una danza.Saluti
Daniela
Poesia di nitido candore: è in sintonia con il mio spirito semplice
e privo di elucubrazione pseudo poetica. Ma perchè accanto a tanta semplicità nascondersi con un nome di fantasia? Continua così, potrai raggiungere alte vette.
Una poesia incredibilmente musicale, un coro di rime, assonanze, ritmo…
Sai, Rhurapenthe, mi ricorda una danza. Son sempre stata incredibilmente affascinata, dalle danze propiziatorie. Vi è al proprio interno una misticità, una allegoria, una danza non per se stessa, ma per richiamare qualcosa di piu grande… sa cosa significhi, e meglio di me, chi nella danza ci mette il cuore e l’anima. Ed è quello che mi ricorda la tua poesia. Una danza. Ah, per inciso, spero la primavera ti ascolti, anch io ne ho la mancanza!!
Un sorriso e un fiore