Immagine tratta dal film Sin City
prima puntata
Sara aveva uno sguardo strano. Porgendogli le mani, nel saluto di fine serata, aveva avuto una sensazione nuova, mai provata prima.
Era stata una serata piacevole anche se era cominciata con una impressione sbagliata. Marco le era sembrato subito un uomo noioso, taciturno e la sua galanteria persino insopportabile.
Ora sostava sulla porta di casa e guardando un cielo brulicante di stelle teneva stretta una mano nell’altra, come per trattenere ancora quella di Marco.
La prima idea che si era fatta di lui era profondamente sbagliata. Non era noioso, taciturno né più galante di quanto un uomo gentile possa essere. Era la sua disabitudine al silenzio, agli sguardi e alla stessa galanteria che l’avevano tratta in inganno.
Ed ora, sola sul bordo della strada, dopo un saluto breve ma di una intensità che non aveva pari nei suoi ricordi, ripensava a Marco.
“Cosa sono le sue mani?” pensò. Le mani di quell’uomo avevano segnato le sue. Le guardò ancora, le annusò. Avvertiva un profumo.
Cercò le chiavi in quella specie di trappola che era la sua borsetta. Le trovò nel solito angolo, ferendosi a un dito. Aprì la porta di casa. Un fascio di luce lunare, proveniente dal lucernario, investì il suo volto.
Accese la luce e osservando la piccola ferita all’indice, sentì di nuovo quel profumo.
Capì che la settimana sarebbe passata ripensando a quell’uomo e alle sue mani, aspettando di stringerle di nuovo. Questa volta senza perdere l’occasione di tenerle nelle sue più a lungo possibile. Mordendosi le labbra si lasciò cadere sul letto. E’ bello addormentarsi avendo voglia di sognare.
Ringrazio tutti per i commenti. L’esperimento continua. Facendo congetture sulla storia e i personaggi, un po’ come si fa quando si guarda un film, ispirandosi a fatti reali o a sogni, si può influire sullo sviluppo della storia. Come? In tutti i modi possibili. [Per favore non commentate qui ma nel post in cui continua la storia]