Abbandonato
l’intelletto si costringe in volute di sconforto
per te che lontana di passione
ti rigiri in frasi da notaio
e chiudi in ceralacca il ticchettio del tempo.
D’autunno in fiore non è albero
l’amore che dimora nel mio campo.
Pulsa a scroscio
il ritmare usuale di parole contro parole
in te che pervasa dell’assenza
ungi la ruota al correre dei giorni
a indovinare futuro dentro una sfera.
Da seme spontaneo nasce l’albero
s’abbevera di pioggia al naturale.
Rimbomba a tuono
il ruggito del cuore solitario a notte
su te che nelle profondità del sonno
albeggi un sogno vestito
e disiggilli l’armadio dove appendi amore.
E sarà albero di frutti a maggio
sarà il giorno in cui nascono ciliege.
Poesia carica di metafore e figure retoriche esprime quel donarsi all’altro completamente come una lbero dona i suoi frutti!
Una lirica che fiorisce di immagine in immagine proprio come un albero colmo di belle rosse ciliege d’amore.
La tua bella poesia è già albero in fiore.
Daniela
Ti leggo da tempo, un pò qui un pò altrove e secondo me sei in continua crescita (poetica, of course!)
Bravo!
Ars
E quel giorno sarà una fioritura di frutti dell’amore, quelle ciliegie così succose e rubine, e della rinascita che in questi tuoi magistrali versi leggo così bene espressa. Da quell’armadio disiggillato sarà amore a respirare, finalmente.
Sei grande.
Ciligie d’intenso rosso, dolci e succose, come la passione…