Ti aspetto,
ritorna,
a fiorire le mie giornate.
Spegni le stelle
e accendi l’infinito,
di fiori, di colori.
Ricama la mia vita.
Al mattino, al primo aprire degli occhi,
io guarderò te.
Risvegliata alla viva luce,
compiendo il lavoro del giorno
ogni momento penso a te.
Al tramonto,
verrò a sedermi davanti a te,
e le pene e le preoccupazioni dell’animo stanco
scenderanno in silenzio
nel mare tranquillo della tua notte.
Restami vicino,
perché io ho paura
del buio.
E ti bacio, ti bacio.
Non averti è sofferenza,
morso barbarico.
Tu mi dai tenerezza
e calore di vita!
Stare con te
lascia impronte di naturalezza dentro.
Con te mi sento
felice e protetta.
C’è armonia,
mi manchi,
ti aspetto,
ritorna.
Ho per te un solo desiderio.
Voglio per te ciò che tu vuoi per te.
Sono una pianta senza fiori
lontano da te.
E ti bacio, ti bacio.
Ti sei posato dentro la mente e il cuore
come sogno incantevole.
Aspetto i tuoi abbracci,
nient’altro.
Ogni giorno della mia vita riceverà
la tua luce senza sosta,
e ogni notte della mia vita
verrà nella tua dolcezza.
Sono vicinissima a te…
sei nel mio cuore.
Non stancarti di me.
Io non mi stanco di te.
Credo siano bellissimi i tuoi sentimenti … Sono legati al vissuto ? Hai speranza ? Ti auguro di riscoprirli tutti. Anch’io sono nel tuo mondo.
Alma
Cara Laura, ritorno alla tua poesia “Attesa”. Per questa bella poesia ho notato che hai ricevuto molti commenti, allora anche da parte mia.
È una meravigliosa descrizione di storie poetiche di amore e di contatto con una oersona che non c’è . In quei momenti virtuali la pensi intensamente come se la sua presenza ed il suo contatto di sfiorassero il cuore.
E quindi in quei mattini, prima di svegliarti, guardavi lui e attendevi il suo sguardo ed il suo abbraccio di coraggio e di augurio per la nuova giornata.
È passato molto tempo da quei ricordi di amore, forse ora lui “ricama la sua vita”ed in attesa di te e ti sogna e vede virtualmente la tua presenza
Come la vedevi tu?
Affettuosi saluti e Buon Natale
sergio
I tuoi scritti sembra che abbiano un cuore, e nel cuore molti segreti, caro Sergio.
Tutti abbiamo bisogno della radicale semplicità del cielo azzurro,
di un gesto generoso,
di una parola fresca.
Sì cara Laura, hai ragione, lo sento anch’io
ma penso anche che sia tutta una casualità perché mi sento una
persona con alcuni pregi è vero ma anche con gli immancabili difetti.
comunque, grazie e affettuosi saluti.
sergio.
O Sergio,
tiepida, muta saggezza!
Tu sei più giovane dei giovani, con sentimenti che cambiano, fremono,
si urtano, e ancora sembrano somigliarsi come il vibrare d’un fiume che muove verso il mare.
Un abbraccio
Laura Tonti Parravicini
Ti ringrazio della tua precisazione al commento, ma è difficile, lo vedo personalmente anche ora, aprire il cuore alle persone, vi sono anche delle sorprese come nella commedia “Arsenico e vecchi merletti”.
Due sorelle vivevano sole e la loro preoccupazione era quella di liberare dalla solitudine e dalla tristezza, alcuni anziani.
Li invitavano a casa e domandavano loro se erano soli.
Gli offrivano il the. Purtroppo insieme a questa bevanda mettevano anche una porzione di arsenico e quindi ne provocavano la morte.
Insieme ad un loro fratello, mettevano il cadavere in cantina insieme agli altri che in precedenza avevano subìto la stessa sorte.
Questo è il sunto di una commedia che veniva rappresentata nella saletta di un piccolo teatro del centro. Vi risuonavano le risate e gli applausi per alcune battute efficacemente studiate di questa commedia gialla, ma tinta di “rosa”, intitolata “Aesenico e vecchi merletti”, scritta da Joseph Otto Kesserling (USA 1902/1967).
Quest’autore, oltre che drammaturgo era anche insegnante di musica e attore di teatro. Scrisse alcuni sketches per il varietà, poi alcune commedie di relativo successo. Del 1941 è la sua opera più famosa:
“Arsenic and old lace”, rappresentata in più paesi ed anche tramite un famoso film di grande successo.
Volevo chiudere questo racconto in chiave comica, come ho iniziato.
Vicino a me, al teatro, c’erano due signore anziane (forse qualche anno più di me). Ci siamo messi a parlare. Hanno voluto sapere alcune cose sul mio conto: se vivevo solo, se ero triste.Ho risposto sinceramente…
Purtroppo, una imperdonabile dimenticanza da parte mia: quella di chiedere se la loro abitazione era o meno dotata di cantina, in quanto avrei avuto tutte le carte in regola per diventare un loro “eventuale cliente”.
per Sergio,
grazie di cuore!
E’ vero oggi c’è una solitudine in ogni uomo.
Quando due persone s’incontrano, dovrebbero essere come due ninfee che si schiudono fianco a fianco, ognuna mostrando il suo cuore dorato, anzichè serrarlo.
C’è troppa chiusura del cuore!
Con molto, molto affetto
Laura Tonti Parravicini
per Laura,
Ho notato, con piacere, che sei artista, poetessa, ami la bellezza struggente: che si avverte nei tuoi versi meravigliosi ma anche nella prosa, sempre romantica e poetica.
Forse, nella tua precedente vita, hai vissuto nel periodo romantico, di quel Trecento e Quattrocento con Filippino Lippi, Luca Signorelli, ecc. Nella città di Firenze in quel mondo ritmato per l’Uomo (quello con la lettera maiuscola).
Ti piacerebbe ritornare in quei giorni? Se sì, non farlo, resta con noi. Sono sicuro che la bellezza delle tue opere miglioreranno questa nostra società, che si perde nelle “piccole cose”, invece di cercare la bellezza ed il romanticismo dei nostri giorni. Che esiste: ce lo dicono le nostre meravigliose poetesse.
Complimenti e auguri.
Sergio Doretti.
Cara Laura, ho riletto, per l’ennesima volta la tua poesia: perché mi è molto piaciuta e perché la accomuno ai miei ricordi.
Sono i tempi dell’attesa che rendono questo amore sempre più grande, romantico e meraviglioso. Per i miei ricordi considero ancora quella panchina del Viale Carducci a Livorno il mobile più bello e più romantico della mia vita..
complimenti di nuovo ed affettuosi saluti.
Sergio Doretti
cos’altro dire?
di fronte a questo resto senza parole.. l’amore, a volte, lo senti come una preghiera…e bisogna solo stare in silenzio
Ti abbraccio
Ars
Per Laura.
L’amore grande, meraviglioso si avverte ma non si vede e non si può descrivere.
Si vede un campo di fiori perché se ne avvertono i colori. Ma il vento si avverte ma non si vede.
Dell’amore si possono descrivere i sentimenti, la gioia di vivere, il bene che si vuole ad una persona, si descrive il soffio del vento che ci circonda e che ci fa sognare. Ma tutto qui.Non si vede, ma si sente.
Ma ora, purtroppo,io sono “cieco”. Anche se fosse visibile…
Auguri vivissimi e complimenti.
sergio doretti.
Le dimostrazioni d’amore sono piccola cosa, se le si confronta con la grande realtà che vi sta dietro.
Grazie Sergio!
Affettuosamente
Laura Tonti Parravicini
cara laura, questa poesia è fatta di amore, di gioia della vita e di splendida bellezza.
Tutto questo ti porta a sognare meravigliosi lidi sul mare baciati dal vento della felicità.
complimenti e un abbraccio.
sergio doretti.
Sei gioia
discreta, umile e fedele,
che mormora nelle acque,
nel battito d’ali,
e nel canto degli uccelli.
Gioia che vibra tra le foglie,
nei prati e nei campi,
la mia anima ti accoglie sempre
con canzoni piene di purezza.
E dirti grazie Daniela è poca cosa!
Con molto, molto affetto
Laura Tonti Parravicini
Carissima Laura,
nei tuoi componimenti c’è una magia di stile e di pensiero che incanta il cuore.
Affettuosamente
Daniela Quieti