La notte qui è dolce e tiepida, le foglie del castagno della chiesetta di fronte si stagliano contro il profondo blu del cielo.
Mi basta tendere la mano per toccare simbolicamente il cielo e sentirmi amata, come per altri basta sfiorare la spalla della propria anima gemella.
Sento scendere su di me una grande pace mentre ripercorro gli avvenimenti del Triduo Pasquale, gli incontri indimenticabili del Molinello, le emozioni profonde che ho vissuto.
Congiungo ciascuno di questi con il silenzio e la grande solitudine della notte e …scopro che al di là della comunicazione si trova la comunione, quel momento dopo il silenzio che unisce gli esseri più di quanto saprebbe fare un qualsiasi “ti voglio bene”.
L’amore può essere immenso, come la notte stellata in cui sento quasi il desiderio di dissolvermi, e la felicità si trova là dove la si lascia entrare.
E’ il momento di accogliere la grande tregua e i grandi sogni della notte, abbandonando l’agitazione rumorosa della città.
E’ l’ora in cui l’oggi raggiunge il domani, in cui l’uno continua a cedere il passo all’altro e non riesce a decidere chi passerà per primo.
E’ l’ora in cui i tiratardi continuano a chiaccherare sul marciapiede, ben dopo essersi detti arrivederci.
E’ l’ora in cui i bimbi affidano i loro sorrisi agli angeli del sonno. L’ora in cui gli amori lontani tirano fuori il sorriso dell’amato, come segno anticipatore del canto del giorno dopo.
E’ l’ora in cui la terra sembra dire a ogni uomo: non lasciarmi, mi sento tanto più bella quando ci sei tu!
Che la vostra notte sia serena e tutti i vostri sogni siano belli!
Milano, 24/3/2008 h.21.28
Per laura e per conoscenza turchina, poiché sono stato nominato nel commento, ringrazio e vorrei specificare un mio punto di vista:
personalmente mi è sempre piaciuto scrivere, questo anche ora che sono alla “sera” della vita, però i miei scritti, in particolare, li riferivo a relazioni tecniche sull’ambiente, sulla sistemazione dei terreni contro le varie forme di alluvione ecc.
Da quando sono in pensione ho scritto anche un racconto sulla mia vita, partendo addirittura dai primi albori e sono arrivato alla fine della seconda guerra momdiale, che purtroppo mi ha coinvolto, con varie situazioni tragiche…
Ora sono volontario dell’Auser e fra le altre cose, scriviamo anche un giornalino e si accompagnano gli anziani (come me) agli spettacoli del Teatro Comunale di Firenze.
Nel novembre 2007, “aggeggiando” su internet sono capitato nelle “mani del vento” di nicla, che mi è piaciuto ed ho inviato un commento. Ora eccomi qui.
Per quanto riguarda i contatti (e.mail) con Laura, che definisco la mia nipotina..sono stato colpito fin dall’inizio dalla sua poesia (che è sempre poesia anche quando scrive, e penso anche quando parla in prosa) dalla sua bellezza artistica e dal romanticismo…
Indipendentemente da Laura, a me piace – quando leggo un commento – ringraziare e dettagliare le varie situazioni in particolare per la poesia “al fiore del partigiano” e “ti vedro volare”.
Comunque grazie di tutto e non perdiamoci di vista.
sergio doretti
Sì, carissima Turchina, la poesia è un quadro luminoso, lucido, ordinato nel sole e della vita.
Sopra ogni cosa è e si erge a lume di tutta la voce, della voce calda che è suono e si fa coro e si comunica a tutte l’ore.
A volte senza consolazione vago tra i sassi del passato e gli atomi sciolti dell’oggi, ma sempre mi preparo per un domani impensabilmente a sorpresa.
Dolcissima notte
Laura Tonti Parravicini
Le mie pause sono quei minuti rubati al lavoro e alle famiglia e passati tra qualche pagina nel blog. Questa volta mi piace commentare questa conversazione tra Sergio e Laura. E’ una delizia leggere questi commenti! Emerge il vissuto di ognuno di noi, attraverso le parole traspare la sedimentazione di ciò che abbiamo vissuto. Questa è “poesia”!
Albe e tramonti intrecciati nel tempo…
Immagini di sogno? Magia?
Sì, Sergio, il sole è il vero che tu porti nel cuore che ogni giorno segna.
All’intorno tutto è miracolo.
Sai da sempre ciò in cui credo è sempre legato a un attaccamento e a una persona.
In questa convinzione, sostendo qualcosa che mi sostiene a mia volta, e che continua a vibrare, come la luce delle stelle che continua a giungere a noi, potrei parlare giorno e notte, io solitaria, con i bambini. Sabato ho conosciuto dei piccoli notabili di sei e nove anni (amatissima Federica e amatissimo Riccardo!)trafitti di domande più che dei filosofi privi di elementi di risposta. Sono assolutamente indenni dalle false verità e alla abitudini. Provano un grande stupore per tutto quello che gli va incontro. Sono rapiti dal gioco del fogliame come da una festa miliardaria.
Può darsi che mi venga tolto tutto ma la certezza di essere stata amata, fosse stata anche una sola volta, è scritta in me.
Amare è soprannaturale, o è un’esperienza mistica o non è nulla e la parola d’amore costruisce sempre come un piccolo convento in cui ha luogo la conversazione infinita.
Un abbraccio
Laura Tonti Parravicini
per Laura.
il mio commento si riferiva ad un semplice augurio di felicità e di amore ciò che meriti dalla vita.
Ho ricevuto come risposta al commento una vera tesi di laurea. Complimenti: molta bella.
In risposta alla tua bellissima tesi, vorrei replicare che l’amore è qualcosa di nobile, di sublime e di meraviglioso e può abbracciare tante qualità della vita, della relazione, della collaborazione , del volontariato. Ho sempre nel cuore quel bacio che mi offrì quella signora handicappata, a cui facevo compagnia e la spesa “le dò un bacio perché lei non accetta niente di materiale”. Quel bacio lo porto sempre nel cuore.
In altra parte di questo blog ho scritto anche che durante la prima guerra mondiale, in molte situazioni (che sono state cancellate dalla storia) l’amore è un sentimento anche fra “nemici” (uscivano dalle trincee, gli italiani ed austriaci, per scambiarci i saluti). Giusta l’ultima tua frase : “La gioia è luce inaspettata, se non si confonde l’amore con il possesso.”
Come ti ho detto diverse volte in altre occasioni, io sono rimasto un vecchio ragazzo di campagna e non ho fatto gli studi classici, ma quelli tecnici ed anche il lavoro è stato di natura tecnica, ma i sentimenti, l’amore, la voglia di vivere mi sono rimaste nel cuore con la gioia di donare questi sentimenti.
Un abbraccio
Sergio doretti.
Carissimo Sergio,
grazie, al centro del fuoco che mi divora e mi alimenta c’è un “tu”. Sai ho imparato da poco che esiste un criterio della verità, ed è essa che ci cambia: sconvolge come un amore la verità. E’ come una seconda nascita, bisogna riapprendere l’alfabeto e apprendere a tracciare le parole. Insomma pensiamo di sapere cosa è voler bene a se stessi… Come se fosse un problema di modi o di mode per riuscire in questa impresa che – a giudicare dal consumo di psicofarmaci e dal dilagare di vario genere di nevrosi – oggi appare difficilissima. Come se fosse chiaro cosa significa volersi bene e manchi solo di trovare quale tipo di crema solare, o quale ginnastica, o quale vino delicato possa completare l’impresa. Grassa presunzione, che è poi la miseria suprema dell’essere nostro e del nostro tempo. La gioia è luce inaspettata, se non si confonde l’amore con il possesso.
La supplica è essere quel che si è che spesso diventa tempesta.
Con molto, molto affetto
Laura Tonti Parravicini
Cara laura,
rileggendo la tua poesia mi viene da augurarti sinceramente:
– che il nuovo sole, baciato dal vento dell’amore, immerga il tuo cuore nella gioia infinita.
– E un amore grande, come merita l’immensità della tua anima, ti conduca verso che quella felicità che ti fa sognare.
– Affettuosamente.
– Sergio doretti.