La luna che si spegne al sorger dell’alba
le onde che muoiono ai miei piedi
la voce di una campana.
Sola,
in riva a questo mare,
fra una cornice di onde e scogli,
in un quadro di cui faccio parte,
osservando il nascer del giorno
ascolto il sordo rumore della vita che rinasce.
Non mi chiedo ciò che è stato
nemmeno dove andrò
non chiedo più al mare di parlarmi
nemmeno al vento di ascoltarmi
non voglio più lacrime.
Il volo di un gabbiano
la danza di una piuma
stelle sullo specchio d’acqua
riflessi di un sole nascente
i bambini con i loro libri
un vecchio con il suo cane
il ritorno dei pescatori.
Sola,
in riva a questo mare,
celebro la vita
il distacco dai miei pensieri
l’impotenza delle mie paure
il ricordo di un sogno che ora, si è avverato.
Sola,
in riva a questo mare,
mi stringo in un forte abbraccio
il calore del mio corpo
il sorriso sul mio volto
un sì a ciò che sono
ed in me un senso di pace.
Incantevole nella sua malinconia…
triste e pacato il soffio di vento che assaporo tra i tuoi versi scritti con magica bravura….Un abbraccio Ambra
regala quiete..
Molto bello questo ritrovarsi, questo avere forte il senso del valore della propria identità. Un abbraccio.
Stranamente l’incipit crea un’atmosfera di lieve malinconia. Forse trasparenze nella lettura. E’ bella, complimenti.
magica :o)