Come scossa di corrente,
infuocato, incandescente,
avviluppa la sua preda,
ancor pirima che la veda.
Proverai sulla tua pelle
il suo tocco vellutato,
il suo soffio delicato,
la sua polvere di stelle.
In un volo senza ali,
tra diamanti, gemme e opali,
sempre li sarà, al tuo fianco,
spumeggiante come il mare,
ti cullerà quando sei stanco,
solo per poi ricominciare.
Già ti segue da lontano,
non ti abbandona un solo istante,
pronto a prenderti per mano
con effetto devastante.
Da un raggio di sole si farà trasportare
quando alla tua porta verrà a bussare,
dalla sua bellezza ti lascerai ammaliare
e non vorrai più lasciarlo andare.
Chiamalo soffice, dolce tepore
oppure semplicemente chiamalo amore.
Immagine: Amore eterno di Alfred Gockel
Ritmo incalzante, che avvolge nell’amore!
Un bel canto all’amore. Complimenti
Daniela Quieti
“Oppure semplicemente chiamalo amore”. Bella frase. Bella poesia.
Nicla morletti
Bella e spumeggiante questa poesia che bene esprime la forza devastante dell’amore. Complimenti, Lenio.
Deliziosa filastrocca…un ode all’amore? Complimenti!
marinella(nonnameri)
E’ proprio una piacevole lettura, spuggiante per il ritmo da filastrocca scandito dagli ottonari, nella prima parte. Non mi è chiaro perchè tu non abbia insistito con l’ottonario abbandonato poi per alcuni novenari (imperfetti) ed altri versi lunghi che ne spezzano il primo simpaticissimo ritmo.
Grazie
Francesco