Io sono un venditore di parole,
anche usate, che dico : abusate!
Nella bottega della mia fantasia,
le passo rapidamente al setaccio
e poi, d’istinto, giù a comporre
come bouquet di viole del pensiero,
o ghirlande di fresie e tulipani,
o fasci di rose gialle e appassionate,
o piccoli mazzi di ciclamini di bosco,
o corone ieratiche di garofani piangenti;
e mescolando pochi tipi di fiore,
doso daltonicamente i colori
e ogni tanto l’effetto non è male;
male semmai é che i fiori sfioriscono
e le parole più belle non hanno un corpo.
“I poéti, che strane creature,
ogni volta che parlano é una truffa!”
(a Francesco De Gregori)
da “ESTATE 2005 e dintorni”.