Un tango

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    Nicolas Cornejo y María de los Ángeles Trabichet

    Suonavano  tango quella sera al locale sotto l’albergo e la musica saliva limpida e forte fino alla loro stanza. Le corde del violino sembravano contorcersi spasmodicamente per dare vita ad un ritmo che aspettavano da tempo. La sfidò guardandola negli occhi ed avvicinandosi lentamente mentre lei indietreggiava ridendo, finché un ostacolo la fece fermare, consentendo a lui di raggiungerla fino a   trovarsi a pochi centimetri di distanza. Lei aggirò agilmente la poltroncina che l’aveva bloccata scivolandogli accanto, ma lui sorrideva e nello sguardo aveva un che di divertito ed intenso alla stesso tempo. “Vieni qui, balla con me” sembrò  dire senza proferire una parola ma  solo tendendo una mano verso di lei. Attese qualche secondo poi un rumore lo fece voltare, un piccolo tonfo argentino sul pavimento di qualcosa che era caduto richiamò la sua attenzione. Quando ritornò a guardare davanti a sé lei non c’era più, si incupì prima di poter notare la porta a vetri che dava sul piccolo  terrazzo aperta e la tenda leggerissima che veniva sospinta verso l’interno da deboli folate di vento. Uscì e la trovò appoggiata alla ringhiera ad ascoltare la musica, a piedi nudi e con quel vestitino che le lasciava scoperte le spalle appariva ancora più seducente; si avvicinò circondandola per la vita, le diede un bacio tra i capelli abbassandosi un po’ e provocandole un dolce  brivido. Il cuore accelerò i suoi battiti mentre le sussurrò in un orecchio “ Non mi scappi più ora…” Lei si voltò e stavolta lo guardò emozionata  accettando  il tacito invito di poco prima; gli mise una mano sulla linea morbida del suo fianco e nell’altra poggiò la sua che lui strinse. Iniziarono a seguire la musica sensuale del tango muovendosi come per un antico rituale, i passi scivolavano sul pavimento, i loro visi erano vicinissimi, gli occhi dell’uno dentro quelli dell’altro. La guidò dolcemente attirandola a sé tanto da sentirne il calore del corpo, il seno sollevarsi contro il suo petto e le gambe accarezzare le sue con  movimenti sensuali; la musica era un crescendo continuo e vorticoso, le sue mani salirono tra i capelli, le dita si immersero tra le ciocche e chinandosi la baciò sentendo il cuore battere così forte da provare quasi dolore. Era questo di cui aveva dimenticato l’esistenza? Era questo assurdo malessere provocato dal desiderio che non pensava più di poter provare? La risposta  era lì davanti a lui, era in quel sorriso sornione e in quegli occhi così sensuali da aspirare a perdersi completamente in loro. La risposta era dentro di sé, ed era  la stessa che stava dando in quel momento a lei.

    2 COMMENTS

    1. Un raccinto meraviglioso ed affascinante, carissima Adelaide.

      Sempre magistarle la tua capacità narrativa. Questo tuo brano sprizza passionalità e romanticismo su note di tango e d’amore…

      Bravissima sempre.

      Un bacio

      Maya

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