Linee e confini –
Attimi.
Quella sedia, quel bozzetto, quel cucchiaio.
Stanze, spigoli e questo letto.
Il davanzale e quelle crepe
giù dal muro,
il marmo rotto e la piastrella,
tutta fuori posto.
Linee e confini, omaggio
di una mente troppo abituata:
è questo il ribrezzo,
la noia dell’estate.
***
Maremoto di sensi
E tu e io, taciturni.
Maremoto di sensi e di passioni.
Sono impreparato, sono lento,
sono… come vuole il destino
e il tormento.
All’angolo cerco colori
mentre riluce di riflesso dal vetro
il viso tuo definito.
Incontro l’affilata tentazione
e non ti assorbo pienamente
ché la brama aggiunge al mio petto
un sussulto, e sento tutto dentro
che smuove, e quasi cado
le braccia alzando al cielo.
Un’attesa mi ferma e riflette:
spunto lo sguardo,
ma oramai la bocca decide…
e son già tuo,
e tu sei già mia.
***
Un giorno la notte
Fresco il mattino e l’alba è lì che viene.
Tu sopra la banchina, sullo scoglio
sabbioso mentre aspetti le stelle;
io desolato in riva al mare a veder
buchi neri nell’acqua, tra perlacee
meduse tonanti alla luce diafana..
Pezzi di vetro nella sabbia. Un giorno,
un giorno la notte ci dirà chi siamo.
***
Dal libro Linee e confini di Mario De Rosa
La tua “parola” poetica è come una saetta scintillante che penetra gli occhi, un temporale che allaga l’anima, un fulmine improvviso che mi lascia indifesa dinnanzi alla sua forza immensa.
Complimenti, sarà un piacere leggerti.
Emma Mazzuca
Bravissimo mai titolo fu più azzeccato “linee e confini” come la sua poesia così schietta, asciutta e spigolosa.
Finalmente un autore che senza usare 2.000.000 di aggettivi e parole superflue riesce a dare un’immagine reale e convincente.
Bravo!
Fabio Favari
Mario scrivi in modo molto orginale…
Sei un realista dei versi, hai timbro e colore nonostante la forma asciutta,
strizzata, sorvegliata.
Ed è incredibile come si resca ad avere la sensazione netta di essere
nei testi, nonostante il tuo esprimerti così rivoluzionario…
“Linee e confini” è il titolo su misura per le linee definite della tua moderna
forma introspettiva. Sei nel tormento e sei nella lucida consapevolezza di viverlo.
Particolari anche i passaggi a forme stilistiche diverse. Lì, forse, segni i confini
del tuo poetare e del tuo vivere…
L’ultima lirica sembra appartenere a un’altra silloge. Ha metafore e allegorie…
Ma a una lettura più attenta il realismo introspettivo resta padrone dei versi.
Complimenti! Sei una poderosa novità in campo lirico!
la copertina mi incuriosisce molto! complimenti molto bella!