“tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te”
Quelle lucciole, fra l’erba alta, sulle colline di Fiesole
e quelle presse giallo oro essenza estiva di campo
che parevano aver sospeso la loro corsa a valle, fra i cipressi.
Quelle lune impudiche riflesse in specchi salmastri,
e quei ruggiti notturni che si spegnevano sugli scogli
oppure fiorivano in rose di spuma e di sale.
Mentre mani di vento picchiavano i vetri delle finestre…
Passi perduti della mente ad ingannare le attese ,
quel vagare nel vuoto dell’assenza scansando le ombre…
Poi le orme che riaffiorano quando l’onda si ritira, lenta.
Le riconosco. Riconosco i segni del mio andare
fra ricami d’alghe , sospiri di conchiglie e canti di risacca.
Un cammino di versi, il mio , per poterti incontrare.
Mara
L’immagine è del mio amico Ennio a cui dedico questi versi
un filo rosso di malinconia che sfocia in un sorriso.
Molto bella l’immagine, complimenti ad Ennio.
inconfondibile, passionale.. splendida Mara..
Bella sorpresa al mio rientro.
Alidada
Come sempre sai accarezzare con sapienza lo spirito di ciascuno, ma stavolta mi sento parte di questi versi che mi dedichi.
Mara, il mio cuore ti è grato ed è felice di averti ispirata con un pizzico della sua fantasia. Ennio
Molto bella.
Ombre e luci nel cammino verso l’amore…
molto intensa
Blue
Deliziosa.
Riconosco tutto: i “ruggiti notturni” e “quel vagare nel vuoto dell’assenza scansando le ombre…”
Ti abbraccio Mara.
Grazie per il tuo bellissimo contributo…un abbraccio
Mara è un bellissimo camminare in versi il tuo…
Adelaide