Da demone o angelo bugiardo,
da chiara malinconia, pietraficata nel ventre,
apro gli occhi e ogni pelle asciutta adorna piano
prima un angolo della memoria e, in fila indiana, l’altro;
siamo così belli ai laghi,
ai cieli; benché sia solo una storia, il giorno di ieri già privo
m’è stato ritorno, piega d’un onda già lontana; vivi
ché ti lascio vivere nella morte più dolce, nel fuoco delle mani,
nelle lacrime sotto le scale di casa e con le foglie confondo i capelli
in disfunzione continua – così, come arma migliore,
sei tu entrante e carente, su ogni stelo di sogno –
dove andrei col migrare? Ai pioppi, al mare, ai golfi tetri sotto il sole
e con la luna, migrerei ancora oltre. Come se tu fossi,
da demone o angelo bugiardo,
un pietra da gettare al mare; ti vedo e ti amo
e ti privo dei gesti, nella mente e nei piedi,
nel richiamo – nell’onda lascio continuamente il mio nome
e sorreggo, quanto di me è rimasto nelle case,
nei volti degli alberi, nell’erba corretta col vino,
nel gusto del caffè macchiato – per un giorno –
cambiando così semplicemente
senza sapere come sei e chi sei, dietro ogni ombra
d i s u m a n a;
così mi vedo nel tuo labirinto:
un nome per una storia scritta col colore dei papaveri,
i rossi del Tibet, con gli occhi nel pianto
e mai più nulla.
28.07.2006
“…ché ti lascio vivere nella morte più dolce, nel fuoco delle mani,
nelle lacrime sotto le scale di casa e con le foglie confondo i capelli…”
Bella davvero questa lirica Nereine, torna presto a scrivere qui.
Però per i tuoi post usa per favore un carattere (font) più grande come X-small
Grazie per le letture! A rileggervi 🙂
sarà banale dire: bella veramente?
e allora sarò banale ……
E mai piu nulla… Amore, vorrei che sia cosi, un giorno…
NessUno
Tanto forte dolore e passione…tanta forza per parole che scalfiscono la pietra, come l’acqua nel suo incedere.