La trepidazione di rivederti,
mi rende fragile ed imbarazzata.
Le ore sembrano giorni,
che trasformano il tempo
nell’infinito, quasi etereo.
L’anima vacilla in una clessidra
di piacere e confusione,
mentre la mente percorre
pensieri ansiosi.
Ti osservo da lontano,
prima di salire in macchina.
Un respiro profondo mi da coraggio,
non so cosa mi aspetta.
Cerco di pensare ad altro,
non osservo le tue mani,
arma di seduzione che m’invade.
La forza del piacere
mi trascina ugualmente
lasciandomi nell’attesa
di un attimo sublime.
Mi chiedo cosa pensi
nei tuoi grandi silenzi,
nello sguardo perso nel vuoto,
se io sono causa di tutto ciò.
Sfiorandoti ti sento vicino,
avverto il calore della tua anima,
che attende di compenetrare
i segreti più profondi della mia.
Essere fragile,
ti vedo piccolo davanti a me,
come un bambino abbracciato alla madre,
che cerca di emanargli
l’affetto che non possiede confini.
All’improvviso la ragione,
ferma la passione,
lasciandola sospesa,
trepidante, incorporea…,
regalando misteri immaginari,
dando vigore ad un domani
che non conosciamo,
ma che ci travolge con pensieri erotici,
nell’attesa di essere esplorati.
Il tempo, l’attimo,
tutto è determinato
da un destino sconosciuto
che ci appartiene.
© – "Nicoletta Perrone"
Raccontano molto di te, questi versi, e la chiusura mi lascia una sensazione di sospensione.
Un bacio grande
Ritorno a leggere questa tua poesia con grande piacere.Ciao cara Nicoletta
Spesso la ragione ferma la passione… come spesso la passione travolge la ragione cara Nicoletta.
Questa tua permea di sensibilità e delicatezza che posso solo apprezzare.
Complimenti.
Tutta la sensibilità e l’amore di una donna in questa delicata poesia…
Un abbraccio affettuoso. E’ sempre una gioia leggerti.
Maya