Il Creatore –
Alita Iddio
la sua presenza
sulla lacrimevole vita
e diffonde
misericordia
come il sole la luce.
***
L’abbrivio
Amava guardare le stelle
Abramo
adagiato sulle dune
nelle limpide notti
d’oriente.
Intuiva nella volta celeste
la presenza di Dio
e udiva
nell’immane silenzio
la sua voce tra gli astri,
voce
inaudita
che prometteva una terra ferace
e una discendenza inestinguibile
a lui
ormai senescente
e a Sara
cui già contaminava
l’avvenente bellezza
una ruga comparsa
sulla sua pelle d’ambra.
Sara rise alla promessa
sotto il peso di troppe
sterili stagioni
ed inutili amplessi.
Ma non rise il Patriarca
docile al divino
come l’agnello
che gli dormiva accanto
nelle notturne visioni.
Un vagito si levò
nella steppa
tra lo stupore dei nomadi
e Isacco
perpetuò
quello storico cammino
appena avviato
dopo che
Abramo,
pronto all’olocausto
di quel figliolo
unica speranza,
lo riebbe da Dio
che il proprio
Unigenito Figlio
avrebbe mandato,
lui sì,
fino all’estremo sacrificio
per la salvezza dell’uomo.
***
L’annuncio
“Ave Maria”.
È il crepuscolo
a Nazareth
quando
l’ombra dell’Altissimo
discende sulla terra
e la feconda
di Grazia.
Sullo sfondo roseo
di quel giorno lontano
si accende di luce
la purezza
unica
di un’umile fanciulla.
Ella non sa ancora
che sarà madre redentrice
dell’intera
derelitta Umanità
e che quelle
due semplici parole
riecheggeranno
ad ogni vespro
nei millenni avvenire.
***
Magnificat
“Tutte le generazioni
mi chiameranno beata”.
Che azzardo
per una ragazza sconosciuta
ricca solo di fede.
Eppure
(Chi l’avrebbe mai detto)
l’incredibile presagio
da secoli si avvera
e Te
piccola ebrea,
in solitudine
di fronte all’icona
d’una edicola campestre
o in coro
sotto le volte delle cattedrali,
Te,
d’allora,
invocano beata
le moltitudini
con quel lontano
angelico saluto:
“Ave Maria”.
***
Il Vangelo secondo un poeta di Serafino Schipani (Seraschi) – Calabria Letteraria Editrice, 2012 pag. 44
Il commento di NICLA MORLETTI
Certe volte la poesia è preghiera, o forse lo è sempre. È il modo più immediato per mettersi in contatto con ciò che di più nobile, profondo e bello può esistere al mondo. È il canto dell’anima, l’espressione sublime di un pensiero, il ricordo appassionato di qualcosa o qualcuno. È forza e dolcezza, maturità e vecchiaia, fanciullezza e ebbrezza. Dolore e rimpianto. Nei suoi versi la poesia racchiude la vita che pulsa in noi. Di tutto ciò ne è un esempio l’autore Seraschi, in questo libro dal titolo: “Il Vangelo secondo un poeta”. Fede e poesia convergono, si amalgamano, si fondono. E tutto questo è accaduto in ogni tempo, a partire dai Salmi.
Seraschi propone con i suoi versi una rivisitazione delle tante espressioni poetiche con cui, come riportano i Vangeli Canonici, Gesù sublima il suo messaggio di redenzione “sullo sfondo di campi, di messi, di greggi, di stagioni.” La sua espressione è personale e conferma una sicurezza che rende uniche le sue liriche che racchiudono testimonianze di genuinità e sentimenti autentici, attraverso immagini portatrici di una autentica realtà.
Oh Serafino, oh Serafino,
che catturi il divino
e lo metti con i tuoi versi
a disposizion di laici e conversi.
Innamorato di Maria,
esaldantola senti la nostalgia
di un mondo con forti ideali
e tanta fede in tutti gli strali.
E ” Il Vangelo secondo un poeta ”
verso questa meta
vuol ricondurre, sotto Natale,
ogni persona, in quanto vale
per il fatto d’ esser una Vita
di una grandezza infinita.
Gaetano
Buon Natale Gaetano,
complimenti per queste tue composizioni! Ti stiamo inviando altri libri da leggere e poi recensire brevemente. Auguri di Buon Natale dal nostro direttore Nicla Morletti e da tutta la Redazione!