Scambio le mie figurine
con carte di tarocchi:
futuro incerto
versus
miraggio di gioventù.
E lacrimo e piango.
E ascolto un cuore
affatto stanco
che continua a non morire
mentre,
filo di matassa ingarbugliata,
resto confusa
su tragitti di giorni,
che la solitudine ricopre
con un cretonne invecchiato,
grigio di anni.
Scambio una figurina rara
con il Matto,
vantaggioso scambio
penso,
e sfoglio,
con mano da amante,
un calendario
che segna sempre la stessa data.
La chiusura di questa tua lirica mi ha preso molto. Sempre intensi i tuoi versi cara amica. Torna spesso a scrivere qui.
Solo il timore rende prigionieri; sbarre che ci costruiamo e non sanno più liberarci.
Getta ogni condizionamento e permettiti di avanzare sul tuo cammino; a volte quell’incoscienza che il ” Matto” rappresenta è la capacità di far scorrere nuova linfa per essere quel che siamo.
Poe
la sento, una sofferenza mal celata, sintomo di cambiamento in progress…
Pennellata di sensazioni…che vengono da dentro
Un abbraccio