Zahir*

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    Nella porpora di un cielo scavato
    che lo sguardo sorprende
    la ragione stempera
    il suo innato disincanto
    per il mio animo indifferente
    all’ avanzata del tempo
    che d’ogni memoria insidia la tenacia
    e sull’orlo di una vertigine silenziosa
    chiaro, magnifico
    appare il mio ebbro Zahir
    ed a lui docile m’abbandono…

    *”La gente in terra musulmana lo usa per(indicare) gli esseri e le cose che hanno la terribile virtù d’essere indimenticabili e la cui immagine finisce per render folli gli uomini”. (da L’Aleph, di  Jorge Luis Borges)

     

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