"… ed ecco apparire Medea.
che le lacrime non abbiano senso….
Casta e dannata
rimette il suo velo
sul viso.
mi brucia e poi s’allontana…"
un fantasma di filo tenuto lontano,
un eco ferito, un piccolo amo,
lei mi graffia la schiena e poi s’allontana
gelandomi in bocca la bestemmia e l’amore.
Ma è solo una farsa, ogni parola,
l’attrice si strucca e torna alla vita;
le sue dita non sono che fragili vesti
costruite da un sarto per darmi stupore.
Ma una punta di spillo mi penetra il petto
un fastidio geloso, un dolore sommesso.
Affascinante e dolcissima poesia.
Meravigliosa lirica.
Benvenuto tra noi.
Un caro saluto
Nicoletta
Benvenuto nel Blog degli Autori.
Ottimo esordio.