"…tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te."
L’affanno dei giorni spegneva il tuo contorno immaginato
mentre languiva il tempo nel torpore dell’estate.
Lontano,
all’orizzonte,
si allungava,
indistinta,
la tua ombra.
Vago il gesto,
distante il respiro,
gravido il cuore di umori mortali,
ti cercavo per strade,
borghi sperduti,
sentieri inesplorati
e vie maestre.
Vuota di occhi
e con l’anima ferita
andavo nel mio viaggio
alla fine della notte.
Lenta la mano sbiadiva gli orizzonti,
sparse carezze su volti e nomi incerti,
e nell’alba ecco la luce
che proiettava quieta la tua ombra.
molto bella…
Concordo con Queen.
…immgini evocative e personalissime…
Mi piace particolarmente la chiusa…
😉 Il gioco d’ombra che descrivi non può che colpirmi! Comlimenti, bella poesia.
Mi piace come descrivi questo tuo viaggio. Oltre a parlar d’amore, la metafora sembra descrivere il viaggio dell’anima che vaga nel buio fino a ritrovar la luce.
hai vagato una notte e all’alba la sua ombra quieta
molto bella!
La luce che accendo nel cuore il respiro dell’amore.
Bella!
Blue
Spesso solo un’ombra si coglie nel nostro cammino di quella che è la nostra vera meta e può succedere sul filo di un tramonto o nella prima luce dell’alba.
Bella anche per me, ma come in sospeso, come se il vagare non ti avesse ancora (ri)portato ad origine. Brava.
Bella, davvero. Molto poetica l’ultima immagine che con un gesto rivela la luce, svela l’Amore.
Molto bello il finale quieta la tua ombra complimenti