Maggio di un anno qualsiasi, dopo il 2000. Per voi. Per me il maggio della maturità, del latino, di Kirkegaard, delle equazioni a due incognite. Di Pasolini e dei Ragazzi di vita. E quale vita ? La futura è la faccia dei prof: quella dimessa e sarcastica di Baldi, cos’ha da sogghignare con lo stesso completo addosso da cinque anni ? O quella della Vittorino, che mi ha dato una mano agli scrutini, si aggiusta gli occhiali poi si gratta dentro il reggiseno e sotto la cintura.
E forse la mano non me la dovrebbe dare o almeno – Mutatis mutandis – direbbe Cicerone. Ma noi siamo sempre disposti a commutare la pena capitale in ergastolo, a vita qui da noi per la nuova supplente di inglese. Cecilia non ci sta, this is the problem. Il sole mi accende, mi invoca là fuori, lancia lapilli come un vulcano, invece io sono seduto tra le ceneri, sulle ginocchia i libri di mio fratello già rigati dall’evidenziatore. Cecilia mi ha dato un bacetto, ma ha declamato che del prossimo non se ne parla. Lo so: ho troppi brufoli e lei che è hard con un briciolo di delicatezza non me lo vuole dire. Poi non capisco tutte queste notizie sensazionalistiche sulle cellule staminali o i tumori o piccinerie del genere quando si potrebbe pensare seriamente a sradicare i brufoli o replicare le facce: esempio Brad Pitt e Jhonny Depp, le prenoto subito, ne basta una. Cecilia è cotta di Piero che non la fuma. E già questo non lo accetto, testa di rapa. Sulle orme di Silvia già dalla terza, Silvia che se la spassa sola soletta allo specchio con il reggiseno imbottito come una cintura esplosiva presagendo come sarà dopo il chirurgo. Marinetti e il futurismo, chissà se aveva anche lui i brufoli ? Almeno pensava al futuro, io penso solo alla festa di domani sera. Ma ora l’enigma, che non è la consecutio temporum o il nome del commissario esterno: lo pongo a voi che siete vaccinati: domani c’è il compleanno di Anna Renzi che ha invitato tutta la classe in discoteca e ieri ho inviato un messaggio a Cecilia con scritto che le chiedo un altro bacio. Di quelli doc. Lei mi ha risposto con un SMS : – NO cmq SVB – e mi sto scervellando. Stanotte non ho dormito. E vabbè ho dormito, ma meno, come siete pignoli ! NO cmq SVB. No, comunque sei veramente brutto ? oppure No, comunque se vuoi balliamo ? No, comunque strizzati ventimila brufoli o forse ha battuto la S invece della T per dire TVB – ti voglio bene – ? Tra dieci giorni c’è il primo scritto, il solito tema di italiano. A scelta: un letterato, dicono Pirandello, un panorama storico, attualità: forse l’energia nucleare, per cui si litiga di nuovo in Parlamento. Tutti argomenti pronti. Ma io ho un tema in più, una massima di letteratura contemporanea a cui proposito ho molte più idee di ogni altro, sicuramente più del commissario esterno e anche di Piero che non sa cosa perde : NO CMQ SVB. Ho la soluzione giusta anche perché mi sono studiato un piccolo breviario di psicologia femminile e l’Adagio del Rigoletto: No, comunque sì va bene. Domani sera c’è il test di ammissione: pensate che sarò promosso?
Mi ha colpito l’ironia in questo incipit e vorrei vedere se si riuscirà a decifrare il messaggio.Oggi i sentimenti passano anche per queste decifrazioni di sms incomprensibili e messaggi con qualche k di troppo! Ma è pur sempre amore.Complimenti , Maria Landolfo
Ti ringrazio Maria Landolfo per la nota al racconto, ho occasione di accostarmi al linguaggio giovanile e mi sono divertito a giocare sui possibili malintesi. Del resto le relazioni personali sono sempre colme di attese e malintesi, anche qusndo il colloquio verbale o a quattr’occhi è vivo, immaginiamo se manca. Quanto alle lettere straniere sono d’accordo, ma è un modo scherzoso di prendere le distanze, fosse solo per quello.. credo e spero invece che i sentimenti rimangano vivi perchè fanno parte della nostra natura. Anche se vanno coniugati alla ragione.
Andrea M.
Ti rinnovo i complimenti per questo bellissimo racconto e ti invio un caro saluto
Daniela Quieti
Grande Andrea, uno spaccato di vita “giovane”, frammenti di ricordi che in uno splendido caleidoscopio si ritrovano in ognuno, freschi come allora. una pennellata di quella dolce età che custodiamo ognuno nel cuore e che tu ci hai donato con parole snelle e gioiose! Grazie Marisa