La luce filtrava appena da sotto l’imposta chiusa, quel poco che bastava a farmi capire che era ora di alzarmi.
Non ne avevo voglia.
Sentivo invece il bisogno di continuare a crogiolarmi sotto le coperte lasciando liberi i pensieri.
Mi sono girata verso di te e ti ho guardato, a te il mio sorriso e il primo buongiorno, poi mi sono ricordata ed ho aggiunto:”Auguri papà”.
Diciannove marzo, festa del papà,una data che avrei voluto cancellare dal calendario perché per me oramai priva di significato.
Ci ho provato sai, ho provato ha sedare quel dolore che sentivo ancor di più crescere dentro, non ci sono riuscita perché tornava prepotente a urlare con tutta la sua forza.
Ho trovato rifugio nei ricordi, un balsamo per quel dolore che nulla voleva capire.
Mi aveva svegliato la tua voce al telefono, quello che credevo fosse il cuore della notte era in realtà la mattina.
Che fai ancora dormi? Mi hai chiesto.
No, ero già sveglia da un po’, ti ho risposto.
Vergognandomi della mia pigrizia perché tu, dopo sei ore di lavoro notturno, eri già pronto a viverti la tua giornata.
Se non hai da fare andiamo alla fiera di San Giuseppe, mi hai detto.
Acconsentii e venni a prenderti.
Durante il tragitto ascoltavo il tuo racconto sulla fiera dei tuoi tempi, fiera del dopo guerra dove la merce esposta per lo più proveniva dall’America, la fiera degli anni cinquanta, del bianco e del nero,dove gli unici colori che riuscivi a portare a casa erano quelli delle arance e dei mostaccioli al miele di fichi,così duri che prima di riuscire a mandarli giù dovevi tenerli in bocca almeno per mezz’ora.
Nella fiera d’oggi tornavi ad essere il bambino di ieri.
Io a far da genitore, tu da figlio,per tener fede a quegli occhi da bambino di allora, che aveva mangiato solo con lo sguardo il mondo della fiera che lo circondava.
Nei miei c’era l’approvazione per poter comprare un panino con la salsiccia alla griglia.
In fiera ha un altro sapore mi hai detto.
Quello che oggi ti concedevano le tue tasche non ti era più concesso dalla tua salute.
Girovagammo per ore tra i banchi dei venditori, un pensiero per tutti da portare a casa in ricordo di quel giorno vissuto in piena libertà, senza orari, né diete,per tornare a casa con le tasche vuote ma con il cuore pieno.
Stavamo tornando quando Giammy mi chiese di comprare una paperetta,al mio rifiuto ti sei fatto avanti tu: “Ma dai compriamola,una volta cresciuta un po’ la porti da me in campagna, se Giammy non la uccide prima!”.Scoppiamo a ridere e la comprammo.
In macchina con lo schiamazzo della papera mezza chiusa in un sacchetto di plastica, passavamo a rassegna i minuti di quel giorno, ad ogni racconto buffo che ci tornava in mente scoppiavamo a ridere.
Avrò pensato solo per un istante che non avrei più consumato altri passi insieme a te per quelle vie?
Che non avrei più condiviso un’altra risata rincorrendo il palloncino che il vento ci aveva strappato dalle mani? Che non avrei più gioito nel sole di marzo insieme a te?
No, non ci ho pensato neanche per un istante.
Raccoglievo quei momenti e li tenevo chiusi nello scrigno che racchiude i ricordi più belli della memoria. Oggi l’ho aperto, anche se fa male.
***
Leggiamo e commentiamo insieme questo brano tratto dal libro Pane per l’anima di Anna Laura Cittadino, recensito da Nicla Morletti nel Portale Manuale di Mari.
Cara Anna Laura, io la ringrazio ancora, perchè le semplici emozioni che arrivano al cuore son le più belle… Sa che mi sembrava di sentire l’odore del pane? Grazie
Colgo l’occasione per ringraziare Robert e tutto il Team del blog degli autori per questa bellissima inziativa alla quale ho partecipato con grande gratificazione. Ho avuto l’opportunità di far conoscere il mio libro oltre il confine della mia regione e della mia nicchia di amici.Tanti i commenti,tante le mail, ma tante le lettere e le cartoline che mi sono arrivate a casa dai lettori ai quali avevo spedito il libro. Non solo, grazie a questa iniziativa ho conosciuto persone meravigliose, amiche virtuali ma che poi sono divenute amiche vere, reali.
Sono queste le cose che nelle vita ti arricchiscono dentro e che valgono più di 1000 copie vendute (almeno per me)
Grazie di cuore a:
Robert
Nicla
Marinella Fois
Maria Luisa Seghi
Manuela Pana
Cristina Verde
Marisa Provenzano
e a tutti ma proprio tutti i lettori che mi hanno commentato.
Buona vita a tutti e a presto.
Anna Laura Cittadino.
Cara Annaluna,
Al rientro dalle tue vacanze voglio farti una sorpresa…
Dopo aver letto il tuo bellissimo libro, e per ricordare il nostro incontro vero, e non virtuale, che è avvenuto in una Stazione di Servizio lungo l’autostrada della Calabria che mi portava con il camper in Sicilia, ti dedico, con tutto il cuore queste parole che sono l’unione della poesia con le mie riflessioni.
È stato veramente l’incontro emozionante di “ Due anime amiche “
——
In riva al mare, la mente vaga, vedo un veliero,
non so in quali lidi lo porterà la lontananza,
io spero in un luogo chiamato Speranza.
Chiudo gli occhi, il mio cuore è cullato dalle onde,
la fantasia vola imbottita d’immagini e parole,
vedo un giardino, cammino sui viali di Manuale di Mari
aspiro l’intenso profumo dei fiori,
In questo spazio dedicato alla poesia e alla letteratura,
ho conosciuto molta gente, non personalmente,
ma solo virtualmente, ho avuto il piacere di conoscerti,
i nostri pensieri, le nostre emozioni…
corrono sui binari di un treno immaginario,
vagano nelle nostre menti come se fossero fogli
pieni di parole attaccate negli scompartimenti….
In un vagone, affacciati ai finestrini,
due uomini parlano dei loro passati destini:
uno parla della sua famiglia, e dei suoi treni,
uno parla della sua famiglia,
e di quanto aveva adoperato il lievito di birra…
Io e te Annaluna, emozionate, siamo lì in silenzio ad ascoltare,
perché sono i nostri padri a parlare,
ci hanno visto, ci hanno sorriso, ma non ci possono sfiorare..
la sua…è un’altra dimensione…è il Paradiso.
Siamo scese dal treno, ci siamo prese per mano,
pensando alle fasi della vita, e della morte di ogni essere umano.
Ci siamo conosciute, ci siamo abbracciate,
con il pensiero non ci saremo mai lasciate,
è stato così, che un bel giorno,
l’incontro di due anime amiche
ha fatto avverare un bel sogno.
Un abbraccio con affetto
Maria Luisa
Amica mia carissima,
ancora una volta mi emoziono nel ripercorrere quel nostro bellissimo incontro,dove ho potuto abbracciarti e stringerti a me.
Spesso il destino segna percorsi per noi,un filo invisibile che unisce mani su una tastiera, le parole poi fanno il resto, scolpendo dentro di noi emozioni vere per un qualcosa di vissuto analogo.Simili le nostre sofferenze,simili nel dolore per la perdita di un padre,simili nell’amore che ci unisce nella Fede, e tutto viene spontaneo,anche il desiderio di abbracciarsi mentre gli occhi,i nostri occhi si incontrano…
Sono felice di averti incontrata e spero con tutto il cuore di rivederti presto,in Toscana o in Calabria,ovunque, per risentire ancora una volta battere il tuo cuore contro il mio…
Ti voglio bene.
Annaluna
Che tristezza..mi è stato detto che i libri da spedire sono terminati. Non si può fare proprio più nulla? 🙁 Io voglio il tuo!
Bellissimo, anche in me vive il ricordo del mio papà che non c’è più e che riposa a 800 km dalla mia vita. Io mi sono sempre promesso di vivere dei piccoli gesti quotidiani che sono quelli che riempiono la vita. Lei possiede un bellissimo modo di scrivere e di provocare emozioni. In bocca al lupo, di cuore.
Dico sempre; Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta.. Il loro ricordo è il nostro compagno e questo, come ha scritto sopra Gianna,sarà sempre il pilastro dove poter costruire il nostro presente,avvalendoci dei valori veri che ci hanno lasciato in eredità.
Crepi il lupo.
Grazie a te di cuore per il commento, e buon tutto.
Anna Laura.
Cara Anna Laura,
operazione encomiabile la tua…aprire lo scrigno dei momenti più belli, anche se doloroso, ed affacciarsi alla finestra della memoria fa sì che i ricordi diventano pilastri su cui costruire le storie che sono il respiro del tempo e del cuore. Questa tua mi fa sentire tanto tanto vicina.. un abbraccio.
Con affetto
🙂 Gianna
Ciao Gianna,
grazie per questo tuo graditissimo commento.
Non è stato facile aprire lo scrigno,però ho dovuto farlo,i ricordi sono stati per me come una sorta di corda di salvataggio per tornare alla vita di tutti i giorni.
E grazie anche per l’affetto.
Ti abbraccio.
Anna Laura.
Eccomi qui per dirle che il libro non è bello, è stato stupendo! Come temevo ho pianto e mi sono commossa. Ho apprezzato il suo modo di sceivere e raccontare la storia, con i flasback e i suoi ricordi. Credo che lo scrigno debba aprirsi ogni tanto perchè anche se è doloroso farlo è importante perchè i ricordi sono parte della vita.
“Anche quando la morte spalanca le porte ad un dolore immenso la vita ti abbraccia e consola…” è vero, in quel momento non ce ne rendiamo conto ma è così.
La lettura è scorrevole e piacevole, poetica a tratti. Conosco per averle provate le sensazioni che Lei descive, la gioia dell’ammazzare il maiale e la festa, la bellezza di visitare una fiera in allegria e poi la gioia che c’è in famiglia, la serenità.
E come Lei penso spesso che se mi capitasse tanto dolore non potrei sopportarlo, ho il terrore che accada.
Ed infine il pensiero sulle lucciole, lo avevo avuto anche io la sera prima di leggere il libro, affacciata al mio balcone.
Grazie di avermi dato al possibilità di leggerlo, complimenti per la sua opera, suo padre ne sarebbe fiero e lei a contribuito a rendere un “eroe immortale”…. Auguri per la sua battaglia legale.
Un abbraccio.
Stefania C.
Grazie infinite,Stefania. Ti dispiace se ti dò del tu?
Sono immensamente felice per questo commento che parte da chi ha letto tutto il mio libro e non solo una pagina.
Hai colto vari aspetti che sono contenuti in questo racconto di vita vissuta e noto con piacere che hai colto quello che per me era ed è l’obiettivo principale; eternare il ricordo di mio padre fra le pagine di un libro e portare a conoscenza la sua triste vicenda. Devo dire che ci sono riuscita.Ho venduto tutte le copie,anche all’estero,e sono felice di essere riuscita a mantenere la promessa che gli avevo fatto.E questo lo devo a tutti voi lettori.
Grazie ancora.
Un caro abbraccio.
Anna Laura.
Ho ricevuto con immenso piacere il suo libro, appena letto le farò sapere tutte le mie considerazioni.
Un grosso abbraccio.
Stefania C.
Grazie infinite Stefania, per questo commento che mi conferma che hai ricevuto il mio libro.Stavo in ansia.
Buona lettura, e non dimenticarti che aspetto le tue considerazioni,negative o positive che siano.
Un caro abbraccio.
Anna Laura.
Ho finito di leggerti fra le lacrime…poi le mie mani involontariamente hanno riaperto lo scrigno che si è chiuso per sempre 25 anni fa in una tiepida giornata primaverile. Dentro ho ritrovato gli ultimi sorrisi innocenti, l’ultima carezza, l’ ultimo abbraccio affettuoso con il bacio della buonanotte sulla fronte, l’ ultima frase: ” quanto sei bella principessa di papà ” , l’ ultimi giorni di felicità e spensieratezza che una bambina può racchiudere nel minuscolo bagaglio a mano pronto per il viaggio della Vita.
Non amo dire le cose giusto per aprire bocca ma, sinceramente mi sei entrata nell’ anima con questo semplice racconto cosi’ toccante per me !! ti abbraccio e ti auguro tanta fortuna, con simpatia Manuela
…A volte è come sedersi ad un tavolo di un bar tra amiche e raccontarsi, svuotando quel sacchetto di velluto dove sono racchiusi i frammenti della nostra vita, e ti accorgi che lì,sparsi su quel tavolo in mezzo a quei frammenti seppur diversi nelle forme e nei colori ce ne sono tanti che somigliano ai tuoi..
Ed è così anche per chi legge il mio libro…
Durante il concorso emozioni ho imparato a conoscerti e dal primo istante ho percepito la tua dolcezza e sensibilità.Non mi sono sbagliata anzi,ora,ne sono certa.
Un forte abbraccio
con affetto sincero.
Anna Laura.
Ohh carissima sei proprio una persona speciale…te lo dico da anima ad anima e lo riconfermo con un abbraccio sincero, Manuela
Ciao Manuela,
fammi sapere se ti è arrivato il mio libro.
Un caro abbraccio.
Anna Laura.
Un racconto emozionante.Parole che vibrano sulle corde del cuore.
Grazie,Annaluna. Mi sono cibata del Pane della tua Anima.
Con affetto.Patty.
Grazie infinite,Patrizia.
Un caro abbraccio
Anna Laura.
Caro Lenio,
mi lusinga molto il tuo commento e ne sono veramente felice.
Grazie infinite.
Un caro abbraccio.
Anna Laura.
Il diciannove marzo per me é la festa più importante da quando un giorno mi sono sentito chiamare padre. Prima di allora era un giorno qualunque, neanche sapevo che veniva festeggiato. Complimenti per il tuo modo di scrivere, per la storia che deve essere bellissima, per i ricordi che affiorano ad ogni riga.Per le tue poeticissime parole che sono pane per l’anima. A leggerti, Lenio.
Già dalle prime righe, si respira un’emozione particolare. Una emozione che sale man mano che il racconto si fa più dettagliato. Si respira un’atmosfera particolare, di quelle che ci sono solo nelle deliziose famiglie di un tempo, dove l’amore e il rispetto reciproco, faceva delle giornate un meraviglioso passare. Quello che ho dovuto fare, è stato ricominciare più volte dopo essere stato interrotto dalle lacrime che copiose scendevano offuscandomi la vista. L’amore che la scrittrice esprime, è ricco di sensazioni e momenti che si attaccano addosso facendoti respirare con lei quel vissuto. Si torna indietro anche non volendo, il coinvolgimento è stato per me totale, nonostante di storie simili ce ne possano essere a centinaia. Io ho vissuto questa e questa mi ha ridato la voglia di continuare a credere nell’amore familiare. Complimenti. Roberto
Ciao Roberto
grazie di cuore per questo tuo bellissimo commento che mi gratifica molto.Gratifica sapere che lo hai letto,gratifica sapere che ti ho trasmesso valori ed emozioni.E questo per me significa molto.Significa che il mio libro ha raggiunto lo scopo primario; trasmettere emozione.
Grazie ancora.
Un caro abbraccio
Anna Laura.
Bravissima e anche molto attenta nell’aver saputo cogliere solo attraverso una pagina,lo “stile” del mio libro; un narrare poetico.
Grazie di cuore, per questo commento che mi gratifica molto.
Un caro saluto
Anna Laura
è curioso,dal titolo mi aspettavo una raccolta poetica,come se solo la poesia potesse nutrire l’anima.E’ curioso due volte proprio perchè io stessa mi definisco spesso “prosaica” e quindi decisamente più portata a comunicare i miei sentimenti e i miei stati d’animo in forma di prosa.E proprio per questo dovrei sapere fin troppo bene che le parole possono nutrire l’anima in ogni forma.Eppure,leggendo,mi sono resa conta che ho fatto centro,in qualche modo,e quel riflesso che mi ha portato,dal titolo,a pensare a una raccolta poetica,aveva un suo perchè:la tua prosa è piena di poesia,persino la punteggiatura e gli a capo rimandano a un ideale poetico,della forma poetica ha la semplicità e l’immediatezza.Quindi il mio istinto in qualche modo non mi aveva ingannato,questa è poesia in forma di prosa,vero pane per l’anima;complimenti sinceri,è stata una lettura emozionante.
In “Pane per l’anima” l’autrice ci parla della figura paterna. Una persona a noi cara e che ci guida, come può essere un padre, non muore mai, in quanto, continua a vivere nei ricordi della propria figlia.
Grazie, Nunzia..ed è proprio così; Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta.
Un abbraccio.
Anna Laura.
Cara Annaluna,
mi accosto empaticamente al tuo dolore e al tuo speciale amore per colui che continua a vivere in te, nel tuo ricordo e nelle pagine consegnate al tempo che verrà.
Con affetto
Daniela Quieti
Grazie di cuore, Daniela.
E complimenti per il tuo racconto Altri Tempi.
Un caro saluto.
Anna Laura.
Whoww..
Mi piace!!
Non sono una Grande Autrice, ma sono una Grande Lettrice..di soli 20 anni, che sogna il mestiere del “fabbricante di parole”.
Non so quanto può valere un mio commento, ma posso dirle solo, che mi è piaciuto. Di una freschezza e di una semplicità che accarezza il cuore.
Sento un legame, con le sue parole. Oramai sono quasi 2 anni che vivo da sola. Sono 700 invece, i km che separano la mia “nuova” vita dalla mia famiglia e dai miei affetti, dalla mia terra…
Mi piacerebbe molto leggerlo…
La ringrazio 🙂
Federica
E dici niente,Federì…
Essere una Grande Lettrice spiana la strada a chi sogna un giorno di divenire “una fabbricante di parole” come hai detto te…
Vale molto il tuo commento, e mi rende felice perchè vero, spontaneo e reca tutta la freschezza dei tuoi anni.
Grazie di cuore, Federica.
Un bacio.
Anna Laura.
I ricordi sono “pane dell’anima”, e sono abito che indossiamo ogni giorno.
Bello il tuo libro Anna Laura e molto vicino al mio cuore ed ad alcune mie emozioni.
Un libro, il tuo, da tenere accanto e da leggere con “amore”. Ti abbraccio Marisa
Che bella giornata oggi!
Essere apprezzata da Grandi Autrici.
Che dire…Se non un grazie dal profondo del mio cuore.
Mandami l’indirizzo e ti spedirò il mio libro con immenso piacere.
Un forte abbraccio.
Anna Laura.
Cara Annaluna,
E’ bello questo ricordo di suo padre, leggendo le sue parole, la mia mente ha ricordato con nostalgia la gioia di quelle Fiere per S Giuseppe.
Leggendo ho capito quanto amava suo padre, è stato bellissimo il dirgli” Ti voglio bene” dovremmo farlo tutti, un po’ di più, dopo… non potrebbe esserci più tempo, per dire alle persone le cose pensate e mai dette.
Lei ha aperto lo scrigno dove tiene i suoi ricordi, io ho scritto questo ricordo nei muri del cielo, sposterò una nuvola e lo leggeremo insieme…
Mio padre, ormai mi ha lasciato da tanto tempo. Non si è goduto nemmeno la pensione, che lui aspettava a gloria, dopo aver macinato migliaia di chilometri fatti di rotaie e di stazioni ferroviarie.
Dopo due anni di vita serena, una brutta malattia in tre mesi lo ha portato via, è stata una grande sofferenza per lui e per noi familiari, ci guardava con occhi profondi e tristi, dove si leggeva la disperazione per non potersi esprimere, ho letto tante di quelle parole dentro agli sguardi silenziosi, le lacrime che scendevano formavano sul suo volto dei binari bagnati, sembrava rugiada..era dolore.
Ho avuto sempre il terrore di vedere le persone decedute, lui..ora..aveva un volto così sereno, la sofferenza era sparita, forse nostra sorella morte ha avuto pietà del mio dolore e della mia paura, mi ha teso la mano fredda e scarna, che usciva dal suo mantello nero, mi ha avvicinata a quel padre immobile, che avevo amato tanto, lì nel silenzio, ho pregato, e ho iniziato piano, piano a parlare, non volevo disturbare il suo sonno eterno..l’ ho ringraziato per quello che ci ha insegnato, gli ho parlato della sua Africa e di come ci ha incantato con le sue avventure, gli ho parlato del suo lavoro, e dei “suoi” treni, che per lui erano una seconda casa, delle sue piante che facevano i fiori più belli del casamento, del piccolo campo che ora più nessuno avrebbe lavorato, della sua insalata e dei pomodori che avevano un sapore fatto d’amore per la terra e la natura, e la descrizione minuziosa che faceva a noi figli dei luoghi durante i suoi viaggi di lavoro.
Così… parlando, nell’illusione di una risposta che non sarebbe mai arrivata, in questa stanza impregnata di dolore, la paura come per magia, si è trasformata in rassegnazione, ho capito che, morire fa parte della vita come nascere. Ora non sentivo più la mano di sorella morte, non vedevo il suo mantello nero..in quel momento ho sentito mio padre vicino come non mai, piangendo, ho accarezzato le sue mani fredde, dolcemente gli ho sussurrato:
“ Padre, non temere il buio della morte, Lassù… troverai la luce di un’altra vita, le stelle ti indicheranno la strada, il vento ti farà sentire il profumo dei boschi che amavi tanto, noi, non ti dimenticheremo perché sarai sempre nei nostri pensieri, e nel nostro cuore”
Aveva solo 65 anni , e tanta voglia di vivere.
Mi piacerebbe leggere il suo libro, sarebbe come rivivere insieme a lei memorie e ricordi di tempi passati.
Scrivi benissimo Annaluna
Cari saluti
Maria Luisa
P.S. Chiedo scusa per la lunghezza del commento.
Ciao Maria Luisa,
che strana la vita, conduce su binari diversi eppure si ricongiunge in unico linguaggio che è quello del cuore.
Quante similitudini in questo suo racconto con il mio!
Lavoro, sacrifici, sudore,odore di terra,di pomodori coltivati con le loro mani..”Vuoi mettere un’insalata con i pomodori miei”? Diceva mio padre.
“Lasciaci stare” rispondevo io.I pomodori li compriamo.
Gli dicevo questo perchè volevo che un pò si riposasse.
Lavorava sempre di notte, in un panificio, e al mattino invece di riposare andava nei campi a lavorare un pezzetto di terra che era stata di sua madre.
Era andato in pensione da meno di un anno, quando entrò in una sala operatoria per un banale intervento chirurgico in anestesia loco-regionale ed uscì in coma.
Era il 10 dicembre del 2003. Tredici giorni attaccata ad un Rosario,custode della mia Fede e della mia speranza,ma mio padre ci lasciò l’antivigilia di Natale.
Morì a 66 anni.Una morte assurda per malasanità,che purtroppo in Calabria non è isolata, nè isolabile.
Le manderò il mio libro,appena mi farà avere il suo indirizzo
Grazie infinite,Maria Luisa.
Essere apprezzata da una Grande Autrice come Lei,mi emoziona e mi lusinga.
Un caro saluto.
Cara Annaluna,
Sono rimasta sorpresa per le cose che abbiamo in comune per questo mi permetto di darti del tu.
Voglio anche ringraziarti per la tua bellissima risposta, e per l’appellativo “Grande Autrice” che credo di non meritare, ancora non ho scritto nessun libro, per me sarebbe un grande sogno…
Posso solo dire che dietro consiglio di Lenio Vallati che ha scritto diversi libri e racconti sono entrata a fare parte di questo Spazio bellissimo di Manuale di Mari, ho iniziato a commentare i suoi racconti e le sue poesie e lui mi ha consigliato di scrivere qualcosa di mio, così ho iniziato a pensare con l’anima scrivendo con il cuore, e aiutata dagli Angeli ho inziato come per magia a trasformare i pensieri in parole..Salgo sul treno della fantasia, e inizio il mio viaggio, le parole sono la penna, e i treni che corrono sui binari sono i pensieri.
Se chiudo gli occhi, nell’angolo di un vagone vedo due uomini: mi guardano e sorridono, uno è mio padre, l’altro è tuo padre..che mi porge con gentilezza una fetta di pane e un pomodoro fresco..mai ho assaporato sapore migliore per un cibo..
Ti sono vicina per il tuo dolore, e sarò felicissima di leggere il tuo romanzo, ti ringrazio per la tua gentilezza.
Con affetto
Maria Luisa
Carissima Maria Luisa,
essere grandi Autori/trici non significa aver pubblicato un libro.Essere grandi significa riucire a trasmettere gioia,dolore,turbamenti,amore,inquietudini…Emozioni, a chi legge.
Parole che partono da un cuore ed arrivano ad altri cuori,con semplicità,perchè il cuore non ha bisogno di “pomposità” per battere più forte.
Nelle varie iniziative del portale Manualedimari e per ultimo il Concorso Emozioni 2009,ho avuto modo di conoscerti e di apprezzare il tuo scrivere; Vero,profondo,autentico. Ed è per questo che ti definisco una Grande Autrice.
Sono sicura,comunque, che realizzerai il sogno di scrivere un libro.Chi scrive con il cuore,difficilmente trova porte chiuse.
Grazie di cuore, per tutto.
A presto,con affetto sincero. Anna Laura.
Annaluna ,
che emozione!Spero che ognuno di noi abbia uno scrigno nel proprio cuore ,dove consevare gelosamente gli affetti più cari, in particolare quelli che hanno oltrepassato il velo della vita. Hai voluto renderci partecipi del legame profondo che ti legava a tuo padre e degli eventi trascorsi , che hanno segnato i tempi e che vivranno nella memoria. Il padre…pane per l’anima, io aggiungerei… l’abero della vita. Anche mio padre vive solo dentro me, ormai da sei anni. Grazie per i momenti emozionanti…sono arrivati al cuore! Ti voglio bene.
Marinella (nonnamery)
Carissima Marinella,
sono contenta che hai commentato Pane per l’anima o meglio una delle pagine che lo contiene e ti sono grata per le belle parole che mi hai scritto.
Spero di tutto cuore di poterti incontrare giovedì nella mia città.
Fammi sapere se ti fermi e dove alloggerai. Ti lascio su FB in privato il mio numero di telefono.
Un fortissimo abbraccio.
Ti voglio bene anch’io.
Bellissima l’immagine dello scrigno che racchiude i ricordi più belli della memoria. E’ proprio così, come è vero del dolore che talvolta ci assale quando lo apriamo e i ricordi fuoriescono, un dolore forte a seconda delle nostre esperienze ma che comunque non si può dimenticare perchè fa parte di noi.
Un grosso complimento all’autrice.
Stefania
Aprire quello scrigno fa molto male, ma come ho detto altre volte,lo scrigno è una sorta di rifugio,un posto per non lasciare immalinconire l’anima per poter dar vita a chi vita più non ha..
Grazie, Stefania.Molto bello il tuo commento.
complimenti all’autrice che con molta semplicità e chiarezza riesce a far rivivere al lettore i piccoli gesti, gli odori e le sensazioni dei personaggi del suo libro. E’ stata una lettura piacevolissima, in bocca al lupo all’autrice che con la sua immensa sensibilità riesce a condividere le proprie esperienze di vita con noi lettrici, grazie.
Grazie infinite, Maria.
hai colto quello che volevo; semplicità e chiarezza, che fanno parte delle cose autentiche della vita.
Un caro saluto.
Anna Laura.
..quando un padre lontano e assente da troppo tempo cerca di riscattarsi ma è troppo tardi,un libro pieno di parole che una figlia vorrebbe aver sentito dire almeno una volta..
desidererei ricevere questo libro se venissi scelta, grazie
Ciao Cristina,
l’assenza di mio padre è dovuta al non essere più in vita…
La sua morte improvvisa e assurda mi fa ripercorrere i sentieri che insieme abbiamo percorso.Giorni belli e meno belli, ma che fanno parte del mio vissuto e del suo.
E’ un libro della memoria commovente ed emozionante.
Io sarò felice di spediterlo,così leggendolo capirai molte cose e conoscerai me e mio padre.
Grazie per questo commento,sincero e spontaneo.Mi hai resa felice.
Ti abbraccio.
Anna Laura.
Ciao Cristina,
ho ricevuto ieri la tua cartolina e non puoi neanche immaginare quanto questo tuo gesto è stato importante per me.
Mi hai ringraziato per quello che sono riuscita a trasmetterti attraverso il mio libro, e questo mi ha gratificato molto.Ancora una volta ho capito che la semplicità riesce ad arrivare ad altri cuori facendoli battere con il mio.Ed è meraviglioso.
La tua cartolina l’ho conservata nella scatola dei ricordi più belli…
Grazie di cuore.
Con affetto sincero.
Anna Laura.
molto bella l’immagine evocata da questo brano..
piccoli momenti di vita quotidiana che spesso sottovalutiamo e dei quali capiamo l’importanza quando vengono a mancarci… anche se il più delle volte è troppo tardi..
Ciao Francesca,
hai ragione, il più delle volte è così..Quando le persone a noi care ci vengono a mancare,si capisce l’importanza che avevano nella nostra vita….Ma per me non è stato così.
Avevo con mio padre un rapporto bellissimo.Era per me,l’amico, il pilastro portante della mia vita,il mio grande punto di riferimento,il mio complice, il mio confidente, il mio tutto.
La sua morte improvvisa e assurda, mi getta nella più profonda disperazione, e mi aggrappo al sua ricordo quasi come se fosse una fune di salvataggio…Solo attraverso i ricordi riesco a saziare i morsi dell’anima, riprendendo a vivere…
Sai una cosa, ho vissuto tutto con mio padre, gli ho detto mille volte “Ti voglio bene” e oggi non mi rimprovero niente,non ho rimorsi.
Forse è questa la cosa più bella…Averlo amato in vita tantissimo e continuo ad amarlo come se lui ci fosse ancora.
Grazie Francesca.
Un caro abbraccio.
Anna Laura
Ho letto le sue repliche e credo non ci siano parole per esprimere la mia vicinanza. Credo che sia stato bello avere un rapporto come quello da lei descritto con suo padre e come sia stato brutto, difficile, emblematico, enigmatico, senza risposta perderlo.
A volte ci si affoga in mille perchè,in mille interrogativi sul senso dei legami..
Credo che il ricordo dei tempi passati possa farci sentire i nostri cari più vicini.
Se posso permettermi..non si lasci sopraffare dai ricordi..li attualizzi nelle relazioni..faccia trasparire un pò di suo padre nella sua quotidianità..sarà come..riviverlo giorno per giorno.
Un abbraccio
Chiara
p.s. purtroppo non posso dire di avere un rapporto con il padre così bello..ma cerco di vederne i lati positivi nelle piccole cose..nella certezza che quando non ci sarà più..saranno i bei ricordi legati a lui a sorreggermi nella vita!
Ciao Chiara,
la vita comunque sia continua, anche se a volte, nei giorni in cui la presenza di mio padre conta più delle altre io trovo rifugio nei ricordi,quasi come se fossero una scappatoia, ma poi prevale l’amore per la vita e il suo continuo andare e non mi lascio sopraffare.
Brava..Coltiva e prendi tutto ciò che tuo padre ti dona,anche le cose più piccole,i piccoli gesti…e custodiscili dentro di te. Hai detto bene:Ti sorreggeranno nella vita e nella sua assenza.
Grazie di cuore per il tuo commento.
Un caro saluto.
Ricordi… profumi d’infanzia… attimi rubati al tempo, che possiamo solo cercare di rivivere nel nostro cuore… chiusi per sempre nei cassetti nella nostra anima, niente e nessuno potra’ rubarceli… attimi per sempre!
Momenti belli o brutti che fanno parte di noi, che fanno rivivere chi non c’e’ piu’ al nostro fianco, chi ci ha amati, chi ci ha fatti crescere, chi ci ha incoraggiati… momenti che, anche se solo per un attimo, ci permettono di ricordare… il ricordo non muore mai, le persone vivono e rivivono, per sempre nei nostri ricordi!
Un bellissimo omaggio alla “magica” figura del papa’! Davvero bello e profondo!
Grazie Fiorella, hai racchiuso tutto il senso del mio libro in questo bellissimo commento.
Grazie ancora.
Anna Laura.
Ho pianto… le sue parole mi hanno portato nella mente l’immagine di mio nonno deceduto pochi anni fa. Il mio grande nonno Giuseppe, che il 19 marzo festeggiava l’onomastico e il compleanno oltre ad essere festeggiato come papà del mio papà. Per lui la fiera di San Giuseppe (che fanno anche da noi) era una tradizione da non perdere. Quanto mi manca…
Ciao Lia,
Pane per l’anima, sono pagine di vita vissuta che riflettono gli stati d’animo e i ricordi dei tanti che si apprestano a leggere questo mio libro, e che come me hanno dei ricordi legati a chi non vive più sulla terra, ma continua a vivere in ogni battito del cuore,giorno dopo giorno…
Restano i ricordi, e l’assenza seppur dolorosa diviene presenza.
Grazie di cuore.
Ti abbraccio forte.
Anna Laura.
Grazie per aver condiviso un pezzo di vita..grazie per avermi fatto riscoprire l’importanza delle piccole cose, dei piccoli gesti, delle piccole parole, semplici, brevi ma piene d’amore da una figlia verso il padre.
A volte si da per scontato l’amore filiale e paterno ma..non è così! occorre riscoprirlo giorno per giorno e tentare di rinnovarlo anche con un semplice Auguri papà!
Quando non ci rimane nulla di ciò che si è vissuto, si eternano dentro di noi i ricordi. Ricordi semplici che hanno fatto parte del nostro quotidiano vivere, e che col tempo assumono un significato importante, una sorta di rifugio per cullare la malinconia e la tristezza… Per continuare a vivere.
Grazie a te Chiara, per il tuo bel commento.
Un caro abbraccio.
Anna Laura.
Ciao Chiara,
fammi sapere se ti è arrivato il mio libro.L’ho spedito settimana scorsa.
Un caro saluto.
Anna Laura.