Fai presto:
prendimi le mani
e andiamo via lontano!
Ho camminato tanto per arrivare fin qui
ma niente è stato così
libero come te
in questo angolo di mondo.
Appoggiato tra l’ombra
e la luce del pomeriggio
che taglia l’asfalto
mi guardi con le mani in tasca:
che fine ha fatto
l’aria magica della sera
che ci aveva trovati
seduti vicini a esplorare
il blu profondo
dei nostri pensieri?
Se adesso mi prendessi la mano
ti seguirei
perchè più di tutto
voglio stare con te.
Amara! la naturalezza estrema di un amore disilluso, a cui credevi ciecamente ma che ancora speri che venga alla luce
Silvana
Complimenti.. anche per il tuo sito dove ho potuto leggere “con gli occhi chiusi”.
ciao
C’è una profonda dolcezza in questa lirica, che percorre ogni parola. E nello stesso tempo quella domanda gettata lì: che fine ha fatto…?
Intenso e delizioso questo tuo poetare.
Un abbraccio
Marilena
sai rendere l’atmosfera sempre palpabile..un saluto
Le mani da stringere come metafora di un donarsi completamente, di un affidarsi senza riserve. Perchè questo è l’amore, un viaggaire insieme fino ai confini del mondo…
Maya
Parole profonde.
L’aria magica, l’attimo dell’incanto d’amore. Poterlo far vivere sempre è l’immenso, forse troppo immenso per le creature mortali.
Descritti molto bene i due aspetti dell’amore, nella gioia e nell’inquietudine.
Nicla Morletti
“che fine ha fatto
l’aria magica della sera
che ci aveva trovati
seduti vicini a esplorare
il blu profondo
dei nostri pensieri?”
Quante volte ho pensato la stessa cosa? Con questi versi mi hai graffiato il cuore questa mattina. Una lirica intensa, che mi ha lasciato… con le mani nelle mani, senza parole.
Pierpaolo “JetStream”