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Classe 1966, vive e lavora a Roma. Scrive per il piacere di inventare dei personaggi e sentirli parlare. La forma prediletta è quella del monologo, e spesso sono un quadro e dei versi ad introdurre la visuale ed il tono del raccontarsi di tipi comuni che, come cavie da indagine introspettiva, espongono vicende di vita traendone una visione particolare dell’esistere, dell’eros e del sentimento.