Scendevano allineati
splendenti fiocchi bianchi
che un pupazzo
attendeva per indossare
e la neve era felicità
incanto e mistero
Nastri di raso
rubavo alle bambole
e a te nonno
il vecchio inseparabile cappello
Sotto le tue ali
correvo giù
calpestando e amalgamando
quel manto che ingentiliva
ogni forma irregolare
ed il paesaggio era magia
solamente magia
Ora nevica
su arbusti spogli di ogni colore
nevica
su pietre di me incise
e su pietre che annebbiano il tuo sguardo
Niente da appianare
e nessun nastro di raso
a vestire pupazzi
Niente da rubare
dietro quella finestra
che disappanno con le mani
per ricomporre immagini
di giocattoli da tempo accantonati