Se credere..
breve la vanità di essere amati
che non s’ammette
e schiudi il tempo del fu primavera
in una sola notte felina di confessione
ma schianta fratellanza
sul mio orlo di serica dama bianca
e al valore del tuo bottone saltato
unghia dopo artiglio
chiami sorella albeggiando il miracolo
se credi..
ammanetta il timore delle nostra natura dicotomica
fratello d’ abbracci dolci di notte
gioia profonda e grata nei miei occhi
tra portali d’alba prossima
increspa malinconia sfuggita d’insufficienza
quale imperfezione diede ali alla metamorfosi
non credevo…
le tue dita artiste d’arabeschi voluttuosi
sul mio corpo frangiflutto
entrambi sapevamo, quella era malia
poi il tuo profumo razionale d’oltre che fa paura
ti combatte, ti rassicuro
con sensazioni di donna
mi credo…
qualcosa stona
non smetto di chiedere
lenitivi di solitudine
giochi di coccole anche per me
tornerai..
Mariamartina, la poesia è giocata sui toni di un’amicizia che sta trascolorando in qualcosa di più…ma bloccata dalla razionalità diventa insufficienza…
Difficile spiegare oltre…
Ricambio con gioia l’abbraccio
Grazie di cuore a Roberta.
Grazie ars, la speranza è dura ad arrendersi, così come le illusioni..Ricambio il saluto
La sensazione di qualcosa che stona… come se non fosse più come prima.. come s’avvertisse che qualcosa è cambiato… una nota stonata che si sente e tanto più il cuore non è bendato tanto più si sente… Ma poi la speranza è davvero sempre l’ultima ad andarsene…
Raffinata composizione.
Un saluto
Ars
Passione accompagnata da un senso di insufficienza….ho capito male? La poesia mi affascina ma temo di non aver ben compreso. Un abbraccio.
Ti applaudo con ammirazione.