Tu dove sarai,
dolce zahir d’Oriente,
quando il vento annuncerà
l’inganno inveterato del glicine
e sarà maggio ancora
lungo il viale
dove i miei passi hanno imparato
a scandire esatti
l’eco di un non ritorno.
Non lascerai il tuo profilo bruno
stagliarsi nel sole del mezzogiorno
e io non vedrò altre stagioni
sfiorire l’incanto ardito del tuo viso,
né saprò se ombra o luce
il Tempo darà al tuo sorriso.
Per S.
Una poesia velata di una dolce malinconia ma con una intensa profondità espressiva.
Mi è piaciuta tantissimo!
Complimenti
Monni
Splendida poesia, velata da una melanconica nebbia d’autunno, che ricorda il dolce sbocciar dei sentimenti, come i fiori a primavera.
Parole penetranti…
Complimenti!
un velo di malinconia abbraccia lo sguardo del tempo
intensissima
Immagini che il passare delle stagioni ha stemperato… quello che doveva essere un dipinto denso dai colori vivaci ora è un acquerello delicato che il velo della nostalgia rende prezioso e struggente.
Incantata!
Mara
Bellissima ed infinitamente struggente e velata di malinconia. Non bisogna lasciare che le tristezze soggiornino permanentemente con noi….una sosta solamente e poi…via!
Complimenti, bravissima
Doc
Dolce, malinconica poesia…
“e io non vedrò altre stagioni sfiorire l’incanto ardito del tuo viso
ne saprò se ombra o luce il tempo darà il tuo sorriso”.
Complimenti!
marinella(nonnamery)
Un canto delle stagioni, tra le ombre e le luci del tempo, denso di espressività delicata e malinconica.
Complimenti
Daniela Quieti
Esplendida poesia! Dulce y profunda
Delicatissima e dolcissima poesia che ha tutta la fragranza del glicine. Brava, Lenio.
Mi è piaciuta molto, forse per suggestioni che mi sono familiari, e care (seppur è diffusa una malinconia quasi “fatale” che non m’appartiene). Complimenti.