Esaminare il compiuto e l’incompiuto, il confidato, e scriverne, quasi a voler alimentare la durata delle nostre illusioni.
Riflettere sulle cose.
La vita ci divide, ci impedisce di concretizzare un sogno.
E il tempo vuole rendere ingannevole la luce che ha illuminato le nostre anime.
Affrontiamo quotidianamente le tempeste che vogliono travolgerci, e la spiaggia quieta è sempre più lontana.
Il cuore lotta, non vuole morire.
Ma tutto sembra deciso.
Il nostro amore è sogno, rivelato dal buio e nascosto alla luce.
“Alza la testa, amore mio, in modo che io possa vedere i tuoi occhi.
Apri le labbra, così che possa udire la tua voce; parlami, raccontami e dimmi se ti ricorderai di me, dopo che la tempesta avrà affondato le navi dei nostri giorni.
Sentirai il mio lieve batter d’ali nel silenzio della notte?
Ascolterai i miei sospiri volare sul tuo volto e sul tuo collo?
Udrai i miei amari sospiri e il mio silenzioso dolore?
Vedrai la mia ombra che verrà insieme ai fantasmi trasparenti dell’oscurità nella nebbia del mattino?
Dimmi, amore mio, cosa sarai per me dopo essere stato la luce dei miei occhi, la musica delle mie orecchie e le ali della mia anima?
Cosa sarai?”
Mai abbandonare i nostri sogni, anche quando le tempeste ci travolgono e la spiaggia quieta ci appare più lontana. E se un giorno moriremo senza aver realizzato i nostri sogni, almeno avremo lottato per essi.