Usate parole,
consumate,
scolorite,
mortalmente pallide,
utili ancora
per esprimere l’abuso
e dipingere la polvere.
Facili schemi,
facili costumi,
per colpire
fragili cuori,
debolezza camuffata
di saggezza,
profetica dialettica
di mercanti omologanti.
La forma corretta
è la moda più usata
dentro una guida pratica,
in pochi minuti pronta,
si sforna
e colpisce
l’odore artificiale,
il lenzuolo che riveste
un cadavere
in putrefazione,
non a me ch’io t’amo
con tutto l’animo,
e il mio cuore s’inebria,
d’estasi si scalda,
quando gli occhi tuoi
mi baciano silenti
e la folgore si scaglia
sugli specchi d’acqua.
Solo l’amore scalda i nostri cuori, il resto sono parole consumate e, a volte, cadaveri in putrefazione. Credo di aver interpretato bene le tue belle parole, visita il mio blog appena nato e fammi sapere Lenio.
Non trovo una mia linearità in questa poesia…
difficile e per questo si fa notare…stile accurato. Venexiana
Ok!
🙂 Ciao,Manu
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Robert