Ben tornati amici.
È un po’ che vi aspetto. Non potrei fare diversamente.
Continuo a parlarvi e mi illudo che un giorno riuscirete a sentirmi…ma forse è meglio che questo non succeda mai.
Non voglio essere egoista, non posso.
Tempo fa speravo sempre in una risposta ai miei pensieri.
Mi vergogno a dirlo, ma ci sono stati momenti in cui ho desiderato che qualcuno morisse da queste parti.
La solitudine che porta l’impossibilità a comunicare è forse la sola solitudine.
Ma sono contento di aver incontrato voi, mi state simpatici, vi voglio bene, mi ricordate me da ragazzo, da vivo.
Che idiota!…Non smetto mai di fingere di parlarvi…ormai ho preso l’abitudine.
L’unica cosa che mi è rimasta è ascoltare i vostri pensieri e farne di miei.
Ho una teoria per quello che mi è successo, ogni tanto ci penso.
Dopo essere morto a causa del terremoto, la mia anima è rimasta dove era il corpo. Forse, morto il corpo, l’anima s’è slegata…Forse, solo quando un corpo è vivo un’anima può muoversi.
Senza il corpo l’anima non vede, non sente, non può parlare e fare nient’altro che pensare e ascoltare i pensieri di chi gli sta vicino.
Morendo si resta lì, col pezzo d’anima di cui s’era impossessato il corpo nel momento della nascita, in un luogo senza confini, senza forma e senza colori, il luogo che potrebbe rappresentare l’unica anima presente in ogni cosa.
Forse è quello che chiamiamo Dio che paradossalmente vediamo quando non vediamo più-
Ci spostiamo sul mondo come singole onde che credono d’essere separate dal resto del mare.
Forse siamo come bolle d’aria nell’acqua dell’oceano universale della vita, o bolle d’aria universale nell’acqua dell’oceano della vita, dove l’aria o l’acqua potrebbero essere l’anima o il corpo.
Forse non c’è differenza…Forse,forse…
Chissà se la reincarnazione si manifesta quando un corpo si prende un pezzo d’anima istruita, un’anima scolpita che mentre il corpo cresce tornerà ad assumere la forma che aveva nel corpo vecchio…la forma che i pensieri e l’esperienza le avevano dato…
Che sfiga!…Sarei dovuto morire in una sala parto, o nella camera da letto di una coppia che desidera un figlio, o che lo fa per sbaglio…Certo, sarebbe meglio la seconda, ma, a questo punto, tutto mi andrebbe bene.
Mah, che importa, se questo è vero, se è falso…a me no di certo…lo prendo come un gioco di parole, un passatempo come un altro…Non sono abbastanza stupido o intelligente da fare d’un gioco una ragione di vita, o di morte…
Un giorno un tizio ha detto: “Dichiariamo falsa ogni verità che non susciti neppure una risata…”, e io rido, a mio modo, fatelo anche voi, mi raccomando…Non diventate schiavi delle parole.
Voi due siete le persone più interessanti che conosco da quando sono morto.
Cosa dici?
– Dai, coraggio, diciamolo, Alba, c’è una cosa che ci tenevo a farti sapere…
– Eh? Cosa? Cosa?…
– Tu mi piaci molto, volevo che lo sapessi, so che non è da molto che ci conosciamo ma volevo dirtelo…Il tuo atteggiamento, le tue parole…
– Cavolo, le mie parole?…
– Si, il tuo modo di usarle di pronunciarle…il tuo aspetto, i tuoi sorrisi…meglio che mi fermo…
– Che posso dire, mi hai preso alla sprovvista! Non me l’aspettavo proprio…
– Noo, ti credo, fino a qualche minuto fa parlavamo di film, e poi, così, all’improvviso…pensavo di piacerti, volevo che lo sapessi, so che in genere si dovrebbe aspettare di conoscersi meglio prima di dire quello che si prova a qualcuno…
– Non so che dire, già…non è molto che ci conosciamo.
– Che tristezza, già, ecco il prof…lasciamo stare, mah, vediamo se riusciamo a capirci qualcosa…
– Chi se ne frega, proviamo…
– Eccomi disegnato, un mattone mi cade sulla testa, non mi aspettavo “anche tu” però…
E state zitti voi altri! Con i vostri pensieri non mi fate sentire niente!
Ma con chi parlo…con chi penso…
Pensare, parlare, non c’è differenza fra i vivi, io, invece, non posso parlare, pensare con la voce…penso nel mio silenzio…
La cosa curiosa dei pensieri degli altri è che sembrano fatti da me. Non sento suoni, ma riconosco il linguaggio dei pensieri basato sulla grammatica, l’unico che ho imparato a usare da vivo…Potrebbe esisterne uno basato sulle sensazioni che non traduciamo in parole,non lo so.
Magari prima di morire non potevo sentirli perché il mio pezzo d’anima era bloccato dentro al mio corpo, boh.
Tanto tempo fa, per me, era dura vivere così. Avrei voluto trovarmi in compagnia del pezzo d’anima d’un morto, ammesso che non sia l’unico qui, per poter comunicare e sentirmi meno solo…fino a quando ho sentito i pensieri di gente interessante…Da quando hanno costruito l’università sopra di me, cioè dove si trovava il mio corpo quando sono morto.
Mi rendo conto che è una stronzata raccontarmi tutto questo, ma è l’unica cosa che mi è rimasta, non riesco a cancellare il desiderio di compagnia che direttamente o indirettamente ho impresso nel mio pezzo d’anima.
A volte sogno, è bellissimo. Dopo tutti questi anni passati al buio, non ho dimenticato i colori che riuscivo a vedere, i suoni che riuscivo a sentire, la ragazza che amavo, la mia vita passata.
– Non l’ha presa tanto male, spero di non aver incasinato troppo le cose tra noi col mio discorso…
– Abbastanza, no, non ti preoccupare…ma che dico, che scema, non so che dire…
– Vabbè, allora ciao, vado ad accomodarmi sul mio muretto in attesa del pullman.
– Il tuo? Ah, quello lì?…
– Si, il famoso muretto…che tristezza, ciao! Ciao luce…
– Ciao!…È triste, sono stata un po’ fredda, non mi venivano le parole…
Ciao Alba, a domani…
Siamo rimasti solo noi due, caro Elio…
– Che idiota! Che mi aspettavo? Come posso piacerle? Mi conosce da poco, mi sono fatto conoscere poco…Chi posso essere per lei? Uno poco simpatico, poco spiritoso, poco coinvolgente…così mi sono fatto vedere…Come può innamorarsi di me? Per che sono innamorato di lei? Per quello che abbiamo in comune? Non basta…Ma perché la amo? È diversa da tutte le ragazze che conosco e da quelle che vedo in giro…Non è un oca, una che vuole sentirsi al centro dell’attenzione, che vuole essere vista e calcolata da tutti…Mi sembra indipendente, riservata con chi non conosce, non vuole piacere a tutti…Mi piace per ogni suo gesto, per i suoi sorrisi sinceri, per la vitalità e per la lucentezza che la sua presenza mi trasmettono…Le mie difese cedono davanti a lei…Il suo modo di parlare, di ridere, è bellissima in ogni senso…Ha un viso che non riesco a guardare troppo a lungo…più la guardo, più vorrei guardarla…Delicato, dolcissimo e sexy….Siamo divisi dal mare, ma che importa…Ok, basta…Se lei è il mio amore lo scoprirò col tempo, se anch’io sarò per lei il suo amore…Forse possiamo essere solo amici, e non è poco…o solo buoni colleghi…e non è poco…o un felice e un po’ triste ricordo…Soprattutto felice…
Non è poco…
– Apri gli occhi…
Con chi stai parlando?
– Apri gli occhi Emanuele…
Ma che cazz…Che succede? Chi mi chiama?…Non può essere…
– Emanuele…apri gli occhi…si sta svegliando, è un miracolo!…Guardi il tracciato…
Chi parla? Cosa dici Elio? Come sai il mio nome?…Una luce,ahi!…Vedo una luce, merda, non sto sognando!…Il paradiso?…
– Dove sono? Chi è lei?
– Emanuele, stai tranquillo, sei in ospedale…stanno arrivando i tuoi genitori…
– Ma io sono morto!…Non può essere…Che ci faccio qui?
– Sei stato un po’ in coma, ma adesso è finito tutto, quello che conta è che sei di nuovo con noi…i tuoi genitori saranno qui fra poco…
– Quanto?
– Non posso dirtelo, perché non viene il primario, merda? Cosa?…
– Quanto tempo..sono…stato in coma…
– Una…settimana…
– Che? Non è vero!…Cazzo,è impossibile!…
– Non ti agitare, stai tranquillo…è tutto a posto adesso…
– Tutto a posto un cazzo! Ho un casino in testa!…Ero cosciente, non sono stato qui!…
– Ma che dici?…Ah, eccoli, meno male…Ecco i tuoi…
– Signore ti ringrazio…Emanuele!…Tesoro mio!…Ti sei ripreso, grazie a Dio, grazie di avermi ridato mio figlio…
– Mamma…
– Emanuele bello, finalmente sei con noi…cinque anni, cristo, cinque anni…è un miracolo…
– Che?!…Come?…L’infermiera m’ha detto una settimana!..Perché?…
– Dire la verità in questi casi può essere uno shock per il paziente,stai tranquillo…
– Dove sono Elio?…Alba?…
– Chi?
– Elio de Curtis?Sono io, il primario…
– No…All’università di Scienze Biologiche…è uno studente…
– Ma cosa dici?…Non ti sforzare troppo, riposati un po’, ne riparliamo dopo, va bene?…
– No!…Papà, tu non capisci!….Io non ero qui!…Sentivo tutto!…Sono stato in quell’università ma non vedevo niente…
– Sarà stato un sogno…Non esiste quell’università né a Reggio, né a Messina…
– Veramente sì, a Messina c’è, a Papardo, da due anni circa…
– Papardo?…Ma lì hai avuto l’incidente, stai facendo confusione, non preoccuparti, riposati, non importa più…
– Lo so questo, dopo che mi è caduta la tegola in testa, il mio pezzo d’anima è rimasto lì…
– Speriamo non abbia subito danni cerebrali…Stai tranquillo, ti stai agitando troppo…con questa dormirà un po’…ha bisogno di riposare…tutto questo stress…
– No!…No, no, ferma…‘fancu…
– Dorme?
– Si, state tranquilli, ci vuole pazienza in questi casi, il ritorno alla vita di prima deve essere graduale…mi raccomando, quando lo riporterete a casa cercate di farlo abituare piano, senza fretta, alla nuova vita…
– Ma sta bene?
– Si, è stato un miracolo, il primo caso in questo ospedale da quando faccio questo lavoro, ma può succedere fortunatamente, per questo non bisogna mai perdere la speranza anche se è difficile…La cosa che più sorprende è che sembra non sia mai stato in coma…
– Ma le cose che diceva…come poteva saperle?
– Sarà stato un sogno…
Ma quale sogno…
– Non si preoccupi adesso, tra qualche ora si sveglierà…Siate molto cauti riguardo quello che gli direte e abbiate pazienza…
– Si…
– Scusatemi adesso, vi lascio con vostro figlio…
– Grazie…
– Ehi, non avevo finito di parlare…vuole farmi dormire ancora?…Prego sa dove mettere l’ago…
– L’ho fatto per te, devi calmarti…
– Si, si…Dove sono i miei?
– Sono andati un attimo fuori…vado a chiamarli?
– Si, grazie…
– Vostro figlio si è risvegliato…
– Ehi, bello mio…
– Emanuele…
– Voglio tornare a casa…
– Ancora non puoi, devi restare ancora un po’ per altri controlli…
– Ma sto bene…Dov’è Vanessa…Come sta?
– Sta bene…È venuta a trovarti spesso, stava ore a parlarti…
– Voglio vederla…potete chiamarla?
– Si, vado subito…
– Papà…come vanno le cose?…Che mi sono perso?…
– Tutto a posto bello, tutto a posto…i to frati venunu chiù tardu m’ti trovanu…
– Stanno bene?…Lavorano?…
– Si, si sistmaru tutti…
– Sta arrivando, era contentissima….
– Come state voi?…Siete pensionati?…
– Si, io da due anni, tuo padre da uno…ma ora non ti preoccupare di niente, tutto tornerà come prima…
Già, come prima…
– Manu!…Amore!…
– Vanny!…Vieni qui!…Mi hai aspettato…dopo tutto questo tempo…amore mio, amore mio…
– Come potevo non farlo, io ti amo…non potrei mai dimenticarmi di te…
– Vi lasciamo soli…avrete tante cose da dirvi…
Ve la siete capita…
– Si, a dopo…
– Dicevi?…
– Pensavi ti avrei lasciato?…Tu sei il mio amore, nessuno avrebbe potuto sostituirti…
– Lasciati stringere…mia splendida Vanny, amore…Mi sei mancata, ma sei sempre stata con me…nei miei sogni…
– Davvero?
– Ti ho sognata spesso…e tu?
– E me lo chiedi…Certo, non ci siamo mai separati…Dicevano che non potevi sentire, che solo la macchina ti teneva in vita…Non gli ho mai voluto credere…lo sapevo…
– Amore mio, non piangere…siamo di nuovo insieme adesso…nient’altro ha importanza…
– Si, stringimi forte…mi sembra ancora di sognare…dimmi che non sto sognando…
– Non stiamo sognando, è tutto reale, quello che ci succede, il nostro amore…pensavo si sarebbe spento, e ti avrei capita…
– Non dire altro, non piangere se non vuoi vedermi piangere…siamo una cosa sola, amore, riprenderemo tutto dove l’avevamo lasciato, continueremo a vivere il nostro amore, non più in sogno, non solo…
– So di essere sveglio perché non sarei stato capace di sognare tanta felicità…
– Sono felicissima anch’io..anch’io…
– Amore…so che non è il luogo migliore per chiedertelo, avrei voluto dirtelo molto tempo prima…ma…
– Si?
– Vorresti sposarmi?
– Anche adesso…certo che ti voglio sposare…io ti amo…ti amerò sempre…
– Siamo uniti da sempre, per sempre resteremo uniti…
Non è poco…Siate felici…
Blah!…Che melassa!…
Chi ha parlato?…
Io, spione!…
Ma chi sei?…Sei, morto anche tu?
Lo sai che anche una donna può morire?…Non mi piace definirmi morta, preferisco dire senza corpo, suona meglio…
Ma chi ti credi d’essere?…Spione…E tu che saresti allora?…
Non li ho ascoltati tutto il tempo, fortunatamente per me …Ho fatto un giro nel buio, alla ricerca di pensieri meno patetici…
Cosa?!
Un giro!…Non vorresti dirmi che non sai muoverti?…È così?…
Si…
Ah, ah, ah, ah!…Ma quant’è che stai lì?…
Non lo so, forse un anno…ma come è possibile?…Come fai?
Per spostarti devi immaginarti camminare…Incredibile, un anno qui!…Come hai fatto a non resuscitare di noia?
Cosa?!…Si rinasce così?
No, scherzavo, era una battuta…Allora, che dici, ti fa di fare un giro?…O sei davvero uno spione?…
Si, cioè, non lo so, come?…Non si vede niente!…
Segui i miei pensieri, ti porto in un posto interessante…
Ma tu che ci facevi qui?…
Cercavo nuovi amici, morti come me…Ho pensato che in un ospedale ne avrei trovati, ma tu sei l’unico rimasto…e l’unico a non saper camminare col pensiero…incredibile!…
Vuoi smetterla di sfottere?…Non credo di essere l’unico a non saperlo fare…tu, che parli tanto, quanto ci hai messo?
Una settimana…Scusami, non volevo offenderti, mi sono comportata da stronza…se vuoi ti lascio in pace, dimmelo e non mi sentirai più…
No, re-resta…è tanto che non parlo con qualcuno…Ma come fai ad orientarti…
Due anni fa abitavo qui vicino…Ricordo ancora le strade, i palazzi, forse ci conosciamo e non lo sappiamo…eri di qui anche tu?…
Si, abitavo nel palazzo di fronte la biblioteca comunale…e tu?…
Hai presente il cinema Stella?…Accanto, a destra…
Si, li vicino stava un mio amico, Aristide Cambogi…Lo conoscevi?…
Chi??…
Aristide Cambogi, si, ha un nome strano, ma era il mio migliore amico…
Se mi dici dove abita di preciso magari ti accompagno a trovarlo…
Ma è lontano da qui, ci perderemo…
No, basta teletrasportarci…Se riesci a immaginare un posto nei dettagli e pensi di andarci, vedrai che ti ritroverai lì in un istante…
Uao, hai scoperto molte cose da quando sei morta, o senza corpo, se preferisci…
Un po’, ancora non ci siamo presentati, mi chiamavano Rosa quando ero viva…e il tuo nome?
Leonardo, ma mi facevo chiamarlo Leo dagli amici, puoi farlo anche tu, se vuoi…
Piacere Leo, sei la prima persona interessante che conosco da quando sono qui…Ho conosciuto solo vecchi e vecchie…ma, non è che anche tu sei un vecchio, ops, anziano?…
Si, ho novantanove anni…
Cazz…cioè complimenti!…
Non è vero, dovrei avere più o meno ventidue anni…e tu?
Venti compiuti tre giorni fa…
Come fai a saperlo?
Mi tengo informata ascoltando i pensieri di chi legge i quotidiani …
Ma adesso, mente parliamo, ci stiamo spostando?…
Si, non senti le voci della gente?…Vorresti andare al mare?…Ricordi il lido?…
Si…
Allora fai come ti ho detto e incontriamoci lì, accanto alle barche dei pescatori…vedrai, si fa per dire, o per pensare, nel nostro caso…sono sicura che ti piacerà…
Si, ma se non ci riesco?…Se non ti trovo?…
Ti troverò io…
Ok, proviamo…
Rosa?…Sei qui?…Rosa…Merda, dove sono finito, non sento niente…solo le onde del mare…Solo le onde del mare!…Non è possibile!…Riesco a sentirle , è bellissimo…
Ciao Leo, sapevo che ti sarebbe piaciuto…a quanto pare è l’unico suono che riusciamo a sentire, ma almeno, uno dei più belli…
Già, grazie di avermi aiutato, non credevo che la vita da morto potesse essere bella…
Non esagerare adesso, diciamo meno brutta di chi resta da solo in un ospedale…Quando sono triste, o voglio rilassarmi, vengo qui…e il mare riesce a consolarmi, amo molto la sua voce…
Anch’io, era anche molto bello da vedere…mi manca la natura…
Solo la natura?…A me manca molto la musica, i film, ovviamente amici e famiglia…a te no?..
Certo, però amavo molto la natura…mi piaceva molto fotografarla…la bellezza dei colori di un tramonto, gli alberi con tanti rami protesi verso il cielo, il verde delle foglie, i colori dei fiori…
Si, nei miei sogni è uno sfondo non ancora scomparso…
Idem…Pensavo che i sogni fossero la sola cosa bella che ci fosse rimasta, a parte pensare e ascoltare i pensieri…
Fino ad un anno fa, stavo sempre con la mia famiglia e con gli amici, cioè con le amiche…non ho mai avuto un amico…Poi, col tempo, ho preferito lasciarli e andare alla ricerca di qualche morto…
Posso chiederti come sei morta?…
Ero sola in casa e una sera entrò un ladro armato di pistola…Dopo aver preso tutti i gioielli di mia madre e un po’ di soldi, voleva violentarmi…
Bastardo…
Io mi ero opposta e per difendermi avevo provato a colpirlo con una scarpa in faccia…L’avevo ferito, così lui mi ha sparato in faccia…E tu, tu che mi racconti di bello sulla tua morte…
Mi avevano investito, stavo sul motorino, quando ad un incrocio un auto arriva sparata e mi fa volare dal motorino…sono morto in ospedale…
Fa piacere conoscere un altro sfigato come me…scherzo, è una cosa orribile, ma dobbiamo andare avanti…oppure?…Boh!…
Non possiamo cambiare le cose, possiamo solo imparare a vivere in questo nuovo mondo dell’oscurità…o quanto meno ci dobbiamo provare…
Cosa facevi prima di morire?
Ero uno studente di Filosofia…
Doveva essere interessante, a me piaceva studiarla alle superiori…Tra i filosofi che più mi piacevano c’era Nietzsche.
Era anche il mio preferito….L’avevo conosciuto il quarto anno delle superiori con lo Zarathustra…
Un capolavoro della letteratura, e secondo me anche della poesia, c’era molta musicalità in ogni frase per non parlare dei significati, del contenuto…Leggevi anche altro?
Si, grazie alla biblioteca…Tra i romanzi, uno dei miei preferiti era “Il lupo della steppa” di Hesse, da lì poi ho preso tutto quello che avevano sulle sue opere….
Più o meno tre mesi fa ho letto Siddharta e mi ricordava un po’ Zarathustra…Ovviamente m’è piaciuto…
Come hai fatto?
Grazie ad un ragazzo che vive vicino l’ospedale…Ho ascoltato la sua mente mentre leggeva…Magari un giorno ti porto a sentire i suoi pensieri…è un tipo interessante, studia in Scienze Biologiche e scrive racconti brevi ogni tanto…
Si chiama Elio?
Si, come hai indovinato?
All’ospedale, ne parlava il ragazzo che s’è svegliato dal coma…forse è lui visto che il nome non è comune…Chiedeva di lui e di una certa Alba…
È lui!…Alba è la collega di cui s’è innamorato…la pensa spesso, ma lei non sembra volere di più della sua amicizia…
Diceva d’averlo sentito quando era in coma, che si trovava in quella università…ma non gli anno creduto…Secondo te può essere possibile?…
È stato un morto a metà…un vecchio di nome Federico me ne ha parlato, diceva che sono rari e che hanno il dono di essere i messaggeri dell’al di là, cioè di qua…Hai capito?
Si, vuoi dire che potremmo comunicare con lui?
Secondo il vecchio…
Ma si sta per sposare, gli rovineremo la vita, non possiamo farlo, promettimi che non lo dirai a nessuno…
Promesso…ma…
Cosa?
Se ha quel dono, forse è suo destino usarlo…
Ma che destino!…Che messaggi dovrebbe portare!…Quello di Sam?…
Chi??…
Quello del film Ghost, che comunicava con la medium…
Ah, si…Che bello che era quel film…Però e vero, un utilità potrebbe averla…
Io dico di lasciarlo stare, lo renderemmo soltanto pazzo, la vita non è un film…e i film ci hanno disegnato troppe volte come dei rompicoglioni, con lo scopo principale di rovinare la vita dei vivi…E non dire che è il nostro destino!…
È il nost…Dai, non puoi essere così categorico, dimmi se non sei d’accordo anche su questo…Dovrebbe far sapere la verità, dire cosa succede qui, dopo la morte…potrebbe lenire i dolori di molte persone che perdono persone care e dare a tutti un senso di maggiore responsabilità nei confronti della vita, dovrebbe far capire a tutti che bisogna viverla pienamente, eccetera…
Non credo sia la cosa giusta da fare…
Oppure ci sarebbe un altro modo…
Cioè?
Potremmo ispirare Elio nei suoi scritti…Ho scoperto che, se insisto, posso interferire nei suoi pensieri e fargli credere che siano solo suoi…
Sei sicura?…Non è che lo faremo impazzire dandogli questi pensieri?…
Dipende da come glieli daremo…Gli diremo di prenderla alla leggera, di non credere molto a quello che scrive, ma di giocare con le parole a scopo narrativo…
Cioè?
Di usare la verità come base per il suo racconto, come fondale…Un mezzo per trattare temi esistenziali come la vita, l’amore, la morte…temi che già tratta in quello che scrive…
Va bene, facciamolo…
Di già?…Non credi che prima ci dovremmo conoscere meglio?…
Ah!…Sei una comica sprecata!…
Lo so, farò beneficenza donando a qualcuno le mie battute…Sarà questo il mio destino, e tu non potrai impedirmelo!…
Una meglio dell’altra!…Sei una sorpresa continua…
Grazie…e tu?
Cosa?
Non sapresti ispirare qualcuno con qualcosa che sai fare?…
Mi piaceva comporre musiche col piano…magari sfrutto qualche dilettante per continuare a suonare…magari diventerò famoso da morto…
Non male come idea!…
Che ne dici se adesso immaginiamo di sdraiarci sulla sabbia e ci rilassiamo un po’?…Il mare ci parla…forse ci farà bene ascoltarlo un po’…
Sì, il nostro caro amico…
Rosa…
Si?
Sono contento d’averti conosciuto…
Anch’io…
– Ma che succede?…Riesci a vederla anche tu?…La luce che si espande, lì…
– Si, l’oscurità se ne va!…Allora è tutto vero, io…ti piaccio…Guarda!…Il cielo, il mare, la spiaggia…Il sole sta tramontando…è bellissimo…
– Ti vedo!…Mi vedo!…E posso toccarmi, anche tu?
– Si!…È un miracolo, siamo tornati alla luce e ai sensi…
– Sapevi sarebbe successo?
– No, non ci credevo, lo diceva Federico, il vecchio, ma pensavo fosse solo un pazzo romantico…
– Vuoi dire che quando nasce l’amore si riprende a vedere?…Si ritorna in vita?…
– Non proprio la stessa vita…Un’altra…
– Un’altra?
– Salve ragazzi!…Bel tramonto vero?…Non mi sembra d’avervi già visto da queste parti, siete morti da poco?…Non abbiate paura c’è una risposta a tutto questo…
– Non abbiamo paura, ma tu chi sei?
– Il mio nome è Morgan e la donna lì seduta è mia moglie Laura…Siamo venuti qui per vedere il tramonto, e voi?
– Abbiamo ripreso a vedere…
– Incredibile!…Vi siete innamorati dopo morti…senza vedervi…credevo fossero solo storie poetiche, romantiche, materiale per racconti e film…
– Ma questo è il paradiso?
– Se vuoi puoi chiamarlo così…La gente che vedi è tutta gente che ama e che è amata da qualcuno…coppie sposate, fidanzati, genitori e figli…Si pensa che questo sia il motivo per cui siamo qui…per l’amore…
– Ma siamo quindi immortali?…
– Non lo so, ti posso dire che le cose tra questo e l’altro mondo non sono così diverse, anche qui si muore…ma finché si vive nell’amore e finché il corpo resiste, probabilmente, si può morire e ritornare in vita…cioè si va dove vanno i nuovi morti…Non mi chiedete perché i corpi sono sani quando si arriva qui perché non lo so, forse è una di quelle cose che non sapremo mai…forse…
– Ma come vivremo?…Non abbiamo niente…
– Tranquilli, esiste una pensione iniziale che vi permette di avere i beni primari compreso un appartamento e un’auto vostra…Avrete un anno per pensare a cosa dare a questa nuova società, dovrete dimostrare di saper fare qualcosa di utile per voi e per gli altri…
– E se non lo facciamo?
– Come pensate di mangiare?..Per quello servono i soldi, il cibo è gratis per un anno, niente di più…ovviamente dovrete saper gestire la pensione…
– Come facciamo a sapere qual è il nostro appartamento?
– Andate al comune, lì, il palazzo bianco…mi sembra di avervi detto tutto…questo è il mio biglietto da visita, chiamatemi o passate a trovarmi se avete domande o semplicemente voglia di fare quattro chiacchiere…
– Grazie, è stato molto gentile…
– Di niente, mi ha fatto piacere conoscervi, vi auguro una buona vita…Siate felici…
– Grazie, anche voi, arrivederci…
– Ciao.
– Ciao.
– A quanto sembra dovremo condividere un appartamento…
– Non mi dispiacerà, vedremo se riusciremo a sopportarci, e…a conoscerci meglio…
– Si, proviamoci…Ti va di fare una passeggiata…
– Si, è bello rivedere il mondo…è bello vederlo con te…
– Vale anche per me…Dammi la tua mano…camminiamo insieme, se vuoi…
– Certo, Rosa…
– Leo…
Che carini, immagino il suono dei vostri baci…
Chissà, magari un giorno troverò anch’io qualcuno che amerò e che mi amerà, qualcuno con cui vedere nuovamente i colori…
Chi parla?…
di Emanuele Modafferi