Fuggon le stelle

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Fuggon le stelle
Dagli sguardi speranzosi,
Fuggon
Dai desideri sconosciuti.

Luce lontana
Si volge ai nostri cuori,
Luce meschina
E froda i nostri amori.

Luce già morta
Che giunge ad ingannar di vana speme,
quando già non è
e più niente teme.

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ego

Quello che davvero conta per me è scrivere, perché? Perché ci sono nata così! Scrivo pensieri, racconti, poesie… Nel turbinio della mia irrequieta vita quotidiana, è l’unica cosa che sento davvero. Leggo moltissimo. Praticamente credo di aver iniziato a leggere e a scrivere prima ancora di camminare. Almeno a dire di mia madre. Io non ne ho memoria, come già detto credevo di esserci proprio nata. Ho pensato di rispondere alla domanda sul perché scrivo riprendendo un mio appunto a matita fra le pagine di un libro che stavo leggendo, “Memorie dal sottosuolo” di Dostoevskij.
“…scrivo i miei pensieri, così come affiorano
…nessuno di voi li leggerà mai…
…pensieri scoordinati, emozioni incontrollate.
…parole…
il dolore lo imprigionano,
le emozioni le catturano…
perchè se le lasciassi libere di vagare nei pensieri
non riuscirei a raggiungerle.
E’ come una macchina fotografica
che riesce a fissare l’attimo…
a negare il tempo…
ma quell’istante rubato è la mia anima…”

2 COMMENTS

  1. Una stella lontana e la sua luce che continua ad attraversare l’infinito universo… Come certi amori di cui si avverte l’intensità ancora per molto tempo dopo la loro fine.

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