Nell’ambito della Rubrica “Leggiamo Insieme” – Presentazione di libri on line, presentiamo “Canto di naufraghi” di Francesco Ballero.
“Un libro di poesie di profonda intensità, dove la parola e il sentimento incidono solchi indelebili nel cuore del lettore”, scrive Nicla Morletti, nella recensione pubblicata nel Portale Manuale di Mari.
Leggiamo e commentiamo alcune poesie tratte da questa silloge. L’autore leggerà i nostri commenti e risponderà in questa stessa pagina.
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Da “CANTO DI NAUFRAGHI” DI FRANCESCO BALLERO
Il monaco
Accolto a margini di regni vive
tra i segni degli eventi e dell’eterno.
Guarda con sorpresi occhi l’orizzonte,
il senso colto in orbite assetate.
Di notte avaro il mondo se ne ride
e in solchi vive senza verso e sterili.
Invece anch’io scrivo le mie poesie,
un inutile servo, e nulla merito.
***
A marzo tra le colline senesi
La luce a sera odorosa risona
in interludi d’ombre e negli strappi
ove le fronde arieggiano irrequiete.
Sugli allietati colli,
sui cumuli che dal passato irrompono,
s’illuminano i borghi e si distendono
in chiacchiericcio di gente e passeri.
Non romba alle spalle il mio tormento
se accanto a me sei tu,
se la tenera quiete mi commuove,
se in echi di sguardi intuisco il tuo cuore.
***
Dentro o fuori?
E’ dentro me l’azzurro, cielo e mare,
che di sovrumani spazi e silenzi
infiniti s’accende e tinge.
Immensa voce che le stelle illumina
e gli occhi tuoi che provano parola.
De lo poco que pude leer, son poesías de una sensibilidad infinita y un candor del niño que no se ha perdido.
Espero sigas deleitandonos.
Gracias,
María Victoria Durini
Mi è arrivato pochi giorni fa “Canto di naufraghi”, un piccolo libro emozionante. Sta appagando la mia voglia di poesia nuova,insoddisfatta da tanto tempo.
Di certo non pretendo di fare recensioni, sicuramente non mancano a Francesco Ballero voci ben più autorevoli della mia. Ma dirgli almeno grazie, sì. Il poeta regala voci a chi non ne ha e la poesia è rimasta una delle poche consolazioni della vita. Accessibile e universale.
Grazie, caro Andrea, per il tuo commento che si assimila praticamente ad una recensione. (potrò poi trascriverlo nel mio sito? non appena troverò il benedetto tempo da dedicarvi?).
Sì, hai ragione, è singolare però l’esplicito contrappeso con il Baudelaire dei Fiori del male o con il pessimismo agnostico di Leopardi; ma, attenzione, aldilà della mia incondizionata ammirazione per entrambi questi autori e per molti altri, il nichilismo di Baudelaire è così poi assoluto? Da un attenta lettura traspaiono tante contraddizioni e tante luci anche in lui. Cosa sappiamo di quel “inesauribile segreto” ( per citare anche Ungaretti), della sua indecifrabile anima? Che dire poi di Leopardi? E’ così assoluto l’agnosticismo dell’autore de “L’Infinito”? Entambe anime sofferenti, seppur diversamente. Entrambi naufraghi.
Grazie
Francesco
Caro Francesco, nei tuoi scritti colgo una forte spiritualità, il sopravvivere di una purezza originaria che attinge alla contemplazione della natura, al cui fianco e nella cui complicità si sviluppa l’amore terreno “se accanto a me sei tu/ se la tenera quiete mi commuove..”
La sventura del naufragio, il perdersi ed il ritrovarsi, fanno accedere ad “una terra pervasa dal dolce canto dei fanciulli” ricco di speranza ed esente dal terreno decadere. Singolare però l’esplicito contrappeso con il Baudelaire dei Fiori del male o con il pessimismo agnostico di Leopardi ( L’infinito ), sarà solo ammirazione per i versi o altro? Sembra a me rivelare la consapevolezza delle forze oscure insite nell’essere, il timore che dietro il volto sublime del creato possa celarsi altra natura, ugualmente avvincente e vitale.
Come il monaco dalla sua finestra così il poeta non può rimanere indifferente all’oscurità, anche se riesce a rischiararla, ed il mare con la sua superficie lucente e le sue correnti insidiose ne è il simbolo.
Un percorso interiore arduo che porta già una notevole ricchezza di temi e immagini, e si muove tra semplicità e lirismo.
Andrea
Grazie, Marghy, mi precipoterò sul tuo blog appena possibile. Penso che ne valga proprio la pena.
Un caro abbraccio
Francesco
cara Arsomnia, sei molto gentile e sapere che tu mi segui e continuerai a farlo mi stimola non poco. Anche io cercherò di fare il possibile per leggere le tue stupende composizioni perchè i tuoi versi li “sento lentamente scendere/fra le pareti incorporee della mia anima/e giungere al centro del mio essere/…”
Grazie per esserci
Francesco
Grazie Lenio, per il tuo apprezzamento. Forse capirai che è molto importante sentirsi confermato per proseguire il cammino intrappreso. E poi, sentirsi confermato da te!!! dal quale in fatto di versi molti di noi hanno tanto da imparare, per la delicatezza e l’appropriatezza del linguaggio oltre che per i temi trattati.
Grazie ancora
Francesco
Sì cara Marinella, vivo a Torino, ma la mia famiglia da parte di padre è di origine sarda, per cui Villasimius-Capo Carbonara è il mio regno. Ho una casa lì, (dico “ho” perchè i miei non ci sono più), da tempo immemorabile, quando ancora non arrivava in casa la corrente elettrica. Era un altro mondo, non so se tu conosci i luoghi, adesso non se ne può avere idea, anche se continuano ad essere molto belli.
Grazie per aver visitato il mio sito. Voglio anche io fare una visita dalle tue parti, anche se purtroppo non riesco mai a trovare tempo sufficiente per soffermarmi con calma; sono molti gli autori che ho iniziato ad apprezzare, ma tra impegni di lavoro, famiglia da gestire e dolorose recenti vicissitudini, sono costretto a vivere senza riuscire a fermarmi là dove vorrei. Forse devo imparare ad organizzarmi meglio.
Nel frattempo ti mando un caro abbraccio
Francesco
Ciao Francesco, sono entrata nel tuo blog, ho letto la presentazione, le poesie che affascinano e rapiscono come l’onda i pensieri. Nella foto sei poggiato ad una barca coloratissima (io ne ricordo tre)sei a Villasimius, a “Punta’e molentis”? Ma sei della zona? Ora capisco perchè il mare è il tuo soggetto preferito e capisco quanto sia grande l’amore per il mare. Complimenti.
marinella(nonnameri)
Bravo Francesco, la strada che porta alla poesia é lunga e tortuosa, si comincia con le rime amore-cuore e si arriva a toccare le profonde corde dell’anima. Quando? Mi sembra che tu ci sia quasi arrivato, a giudicare dalle tre composizioni che ho letto e che mi hanno emozionato. E poi non siamo noi a definirci poeti, casomai sono gli altri che ci attribuiscono questa definizione. A risentirti e ancora complimenti, Lenio Vallati.
“Grazie Marghy per definire la mia parola poetica forte; avrei voluto leggere qualcosa di te, ma non sono riuscito a raggiungere un tuo blog. (sono io incapace oppure è veramente difficile raggiungerti?)”
Ti ho aperto il mio blog ;o) No, non sei certamente tu incapace, avevo limitato gli accessi al mio blog, ma le tue parole mi hanno fatto sorridere molto… è difficile raggiungermi… in un certo senso, forse senza volerlo, hai capito chi sono con una rapidità sorprendente;o)
Perchè non chiamarti poeta? Chiunque scriva parole così dolci, ma allo stesso tempo un pò malinconiche, chiunque scriva immagini poetiche così belle merita di essere chiamato poeta.
Quindi, ciao poeta!
Marghy
Caro Francesco, continuerò a seguirti anche in questa pubblicazione, giacché leggerti è un piacere.
Complimenti ed auguri vivissimi!
Ars
Ritengo doveroso dover ancora ringraziare chi mi ha concesso la propria attenzione lasciando il segno di un passaggio così gratificante. Ho tentato di contattare tutti personalmente almeno mediante una visita ai rispettivi siti/blog. Non è stato possibile farlo con tutti. Vorrei quindi lasciare qui un ringraziamento particolare a ciascuno.
A Sergio Doretti, che sostiene che la primavera si vede dal mattino, vorrei però far sapere che ritengo che la strada da percorrere è ancora tanta ed è bello poterla percorrere insieme a tutti voi.
E’ inutile che insista nell’affermare la grandezza dei versi di Daniela Quieti, dal cui lirismo ho tutto da imparare.
Grazie Marghy per definire la mia parola poetica forte; avrei voluto leggere qualcosa di te, ma non sono riuscito a raggiungere un tuo blog. (sono io incapace oppure è veramente difficile raggiungerti?)
Marinella: se i miei versi toccano le corde del tuo cuore, altrettanto posso affermare dei tuoi per me!
Nicla! preziosa amica ed incessante stimolo!
A Roberta non posso che ribadire la mia stima; da tanto ti leggo, (anche di nascosto), e sempre mi affeziono al tuo modo di scrivere.
Sono molto contento che la poesia “il monaco” abbia colpito Lorenza caravelli, perchè è una delle mie che più amo e mi pare ben riuscita. E’ in fondo una poesia sulla poesia, (e sulla vita), per la quale ogni parola è stata scelta con grande attenzione ed ogni parola racchiude in se stessa più angolature e significati, ( ma non è mio compito illustrarli qui).
“dentro o fuori” ( al di là del richiamo al dilemma montaliano), cara Maria, ha palesi riferimenti leopardiani, (sovrumani spazi e silenzi infiniti ). Anche questa è una delle mie poesie che più amo.
Grazie a tutti, ancora: anche se i miei lettori non supereranno i venti di manzoniana memoria, sono felice di essere qui con voi.
Francesco
Grazie, cari amici, per la calorosa accoglienza e la stima che mi accordate. Sono nato alla poesia in un modo molto “naif”. Le mie prime poesie erano di una banalità disarmante, costruivo versi con la classica rima “amore-cuore”, poi la passione mi ha coinvolto in un lavoro di grande ricerca:lettura, lettura ed ancora lettura dei grandi maestri del passato; Spizzica di qua, spizzica di là, penso di aver raggiunto risultati inaspettati; ma per favore non chiamatemi poeta, ci vuole ben altro! Sono uno che tenta la poesia e penso che la strada sia ancora molto in salita. Sono però fiero di essere in vostra compagnia, perchè siete tutti splendidi ed anche i vostri versi mi stanno insegnando molto.
Ancora grazie.
Francesco
Ho letto stamani le tre poesie, lentamente e nel più assoluto silenzio. E’ stato davvero un piacere e non posso che ringraziare chi le ha scritte e chi mi ha invitato qui. In particolare ho apprezzato “Dentro e fuori” forse perché è quella che più si avvicina al mio attuale stato emotivo. Auguri sinceri e complimenti a Francesco.
Amo moltissimo la poesia. Da sempre. Seguo poco la poesia contemporanea perchè purtroppo non è facile per me trovare autori che tocchino le mie segrete corde.
Francesco Ballero con la sua poesia “Il monaco” mi ha riportato agli antichi incanti della gioventù, quando il tempo si fermava leggendo versi.
Acquisterò il volume. “Canto di naufraghi” promette molto. Complimenti.
Lorenza Caravelli
Felice di questo nuovo libro che spero ti faccia conoscere ed apprezzare come meriti. Sai della mia stima e dell’incanto che leggerti mi dona. Come sai del valere tuo, oltre le parole. Un abbraccio forte.
Grata a Robert, come sempre, per tutto ciò che fa.
Un bel libro. Una raccolta di poesie che spaziano e si tingono d’infinito.
Nicla Morletti
Profondi versi che toccano le corde del cuore.
Complimenti, e un grande in bocca al lupo.
marinella (nonnameri)
La luce a sera odorosa risona
in interludi d’ombre e negli strappi
ove le fronde arieggiano irrequiete.
Mi piacciono questi “strappi” tra le fronde, è una parola poetica molto forte.
Buona fortuna con il tuo libro!!
Marghy
Toccano le corde dell’anima i versi di queste poesie che, con intenso lirismo, descrivono il tormento dell’esistenza ma anche, al di là del naufragio, un’apertura verso la speranza nel riprendere il mare e nella pace ritrovata accanto alla persona cara.Complimenti e auguri vivissimi.
Daniela Quieti
Caro Francesco,
ho letto le tre poesie pubblicate sul tuo blog.
Le ho trovate romanticamente profonde e bellissime.
Quindi, la primavera si vede dal mattino immaginando la lettura del tuo libro “canto di naufraghi”.
Complimenti e tanti auguri per la presentazione di giovedì p.v.
sergio doretti.