Specchi
E’ sordo e senza accento
quello specchio
Lì tu ti giri e rigiri
ed ammiri
ti aggricci ti distendi
e poi sorridi
lì ritorni irrequieta
ché diffidi …
C’è l’essere o il nulla ?
Che risposta t’aspetti ?
C’é un dio senza storia.
Qui nello spazio che avvia
la memoria
qui sono io che tu attendi
ora nella stagione
provvisoria
dove fioriscon gigli
e crisantemi
puoi raggiungermi
e poi a te ritornare
se solo vuoi
puoi lasciarti amare.
© Francesco Ballero
Molto interessante questa metafora dello specchio…
Per associazione di idee mi viene in mente tutti i tentativi che fanno alcune persone per definire la propria identità ed il proprio posto nel mondo attraverso l’esteriorità e le cose materiali…
Ma sono solo immagini effimere…non raggiungono mai neanche a scorgere la loro anima…