Dal Capitolo I – Assam – India (1980-1988) –
Dopo le elezioni del gennaio del 1980, nelle quali Indirā Gāndī, che aveva sessantadue anni, era stata eletta per la settima volta, le agitazioni in India erano proseguite, accentuandosi in alcuni Stati.
Il signor Ludovico Deltèverd, proprietario della SICTcon sede a Lugano, aveva continuato a recarsi sistematicamente negli anni seguenti e non senza disagi nello Stato dell’Assam, per seguire i problemi della coltivazione, della raccolta e della lavorazione del tè, fino alla spedizione del prodotto agli acquirenti esteri.
Nel 1986, vi era tornato nel mese di settembre, alla fine del terzo raccolto, per occuparsi soprattutto della cura del prodotto e dell’approntamento delle spedizioni.
Suo figlio Adriano, diciottenne, si era appena iscritto alla Facoltà di Medicina e lo aveva seguito con sincero interesse in quel viaggio. Era la prima volta che lo accompagnava in India ed era rimasto autenticamente affascinato da quel Paese pieno di misteri, di contraddizioni e di consuetudini profondamente diverse, oltre che dilaniato da pericolose ostilità interne.
Egli aveva preso l’abitudine di recarsi nei centri di ritrovo dei giovani dove trascorreva parte del suo tempo a conversare con i suoi coetanei e, in una di quelle occasioni, aveva conosciuto una giovane studentessa di nome Devaki che aveva iniziato a frequentare con discrezione, prudentemente.
In Europa, si raccontava che in India le adolescenti venissero ancora promesse, sulla base di accordi tra famiglie, molto tempo prima che l’emozione di una simpatia giovanile potesse sbocciare nella loro anima ed egli stesso aveva notato quanto fosse evidente, nell’agire quotidiano, il profondo rispetto che le persone nutrivano per le proprie tradizioni e per i valori dominanti rappresentati dall’autorità della famiglia, dell’appartenenza sociale e della fede religiosa.
Consapevole della provvisorietà del proprio soggiorno, Adriano aveva considerato in tutta la sua ampiezza la precarietà della simpatia fiorita per la giovane Devaki, ritenendo di non doverne favorire la crescita, soprattutto in quel momento, caratterizzato da ostilità sociali che rendevano ancor più instabile la permanenza degli stranieri in India.
Ma i conflitti interiori non sempre assecondano le soluzioni più ragionevoli e talvolta le situazioni di pericolo anziché reprimere il germogliare di sentimenti che appaiono impossibili da coltivare contribuiscono invece a favorirne la crescita e, non raramente, a rinvigorirli.
Col passare dei mesi, l’attrazione verso Devaki era divenuta, infatti, sempre più irresistibile e Adriano veniva da lei ricambiato con crescente slancio per cui i loro incontri, inizialmente furtivi e veloci, erano divenuti sempre più assidui, quotidiani e prolungati, totalmente coinvolgenti e appassionati.
All’inizio dell’anno seguente, le inquietudini sociali si erano fatte più evidenti e avevano generato pericolosi movimenti portatori di agitazioni. Si temeva che queste potessero sfociare anche in violenti atti di intolleranza e di rivolta, dagli esiti imprevedibili.
Nello Stato dell’Assam, le popolazioni che fondavano la loro sussistenza sulla produzione del tè temevano di essere travolte da ripercussioni negative a causa del possibile dirottamento dei capitali stranieri verso la crescente industria petrolifera.
Nello Stato del Tripura, la situazione era divenuta ancora più critica e, per arginare il dilagare delle sommosse, si era dovuto ricorrere all’intervento militare, fino a rendere necessaria la dichiarazione della legge marziale.
Si diceva che, in quel periodo, le agitazioni della popolazione avessero procurato migliaia di morti nel Paese, che molti giornalisti fossero stati espulsi e che gli investitori stranieri, preoccupati dalla violenza dei contrasti sociali, cercassero ogni mezzo per lasciare in fretta l’India, in modo da non restare coinvolti in un conflitto interno che poteva divenire più devastante paralizzando, per molto tempo, il loro rientro in Patria.
Per tali ragioni, nel mese di gennaio dello stesso anno, i signori Deltèverd, avevano improvvisamente preso la decisione di rientrare subito a Lugano.
Il tenente Adil Tungeshanir era cresciuto con Devaki e agli occhi di Adriano era apparso come il prescelto, non sulla base di un’intesa spontanea ma, piuttosto, in ossequio a un desiderio che le rispettive famiglie sembravano aver alimentato da sempre.
Devaki non aveva mai nascosto ad Adil la simpatia che nutriva per Adriano ritenendola, inizialmente, soltanto un episodio transitorio della propria vita destinato a scivolare via come un normale e insignificante ruscello primaverile, lasciando inalterato il corso degli eventi, con il rientro inevitabile di Adriano a Lugano.
In effetti, dopo la partenza dei signori Deltèverd, la parentesi tra Devaki e Adriano sembrava non essere mai esistita e la vita di Adil e Devaki era proseguita normalmente ma, in realtà, quell’episodio aveva lasciato in Devaki i segni della passione che l’aveva travolta e che solo il trascorrere del tempo avrebbe manifestato.
***
Dal libro Temibili insidie di Franco Bianchi – GRUPPO ALBATROS IL FILO, 2010 – p. 314
Il commento di NICLA MORLETTI
Una trama molto originale che dà vita a personaggi e storie diverse. Si annidano tra le pagine “Temibili insidie”. Siamo infatti sulle tracce di una frode telematica nata nel mondo bancario negli anni ’80. Ma com’è il sistema creditizio? Cosa dire delle grandi manovre finanziarie? E quali le regole del gioco in Borsa? L’autore con sottile maestria passa in rassegna tutti i profili di un’umanità ricca; si muovono poi, come onde di mare, sentimenti, passioni, ambizioni e preoccupazioni. Successi e sconfitte spaziano dalla lontana India fino alla Svizzera e all’Italia. Non resta che tuffarsi in questa coinvolgente lettura densa di azione, dinamismo, umanità e ironia.
Le relazioni impossibili affascinano chi le vive e le riscopre nel tempo! Vorrei la copia. Grazie
Nell’ India affscinante e pericolosa, due giovani s’ incontrano. E dalla simpatia passano, a grandi tappe, all’ attrazione fisica e sentimentale.
Franco Bianchi in ” Temibili insidie ” sciscera tutto il pathos possibile per descrivere un arelazione complicata ma irresistibile.
Come andra’ a finire ?
Gradire in omaggio il libro per poterlo conoscere.
Gaetano