Rientro dall’eternità –
Sembrava che essi avessero dormito per un’eternità: questa era la sensazione, forse ingannevole, del loro subconscio. In realtà era trascorso un solo istante da quando la loro coscienza era stata lacerata dalla tremenda visione di quel mostro nel quale erano precipitati.
Un solo istante… ma l’angoscia ancora attanagliava quelle che sembravano le loro viscere, ammesso che avessero ancora un corpo da far soffrire.
Poi, lentamente, l’angoscia iniziò a lasciar posto ad una sensazione sempre crescente di distacco dal mondo esterno, da quello che forse era stato il loro mondo.
L’universo pareva scomparire sempre più in lontananza… e allo stesso tempo avevano la percezione di conoscerlo tutto nella sua interezza, in tutto il suo evolversi per l’eternità, dal suo nascere al suo morire, con tutto quanto esso poteva contenere.
Essi avevano la percezione che tutto il Creato fosse limitato e lontano, ma allo stesso tempo infinito, eterno e immanente.
L’intero Creato appariva sempre più ben poca cosa al confronto del “Tutto”, caldo ed accogliente, confortevole e pieno di amore nel quale sempre più si rendevano conto di trovarsi.
Per il passaggio sulla sfera di Schwartzschild del buco nero essi avevano impiegato un’eternità, ma era loro sembrato un solo istante… L’esistere in quella realtà di amore e di beatitudine forse era durato un solo istante ma essi avevano la sensazione di essere li da un’eternità.
Amore, totale, senza limiti e senza condizioni. Amore che li avvolgeva, li permeava, che pareva essere l’unica realtà ad esistere… amore che li riempiva di una felicità senza pari, amore che ricevevano e che donavano. Questo universo di amore era il tutto, l’unica vera realtà ad esistere, possente, vibrante in tutto il loro essere. La felicità di essere amati dal Tutto e di riamarlo era vieppiù accresciuta dalla sensazione e consapevolezza che un’infinità inimmaginabile di altre esistenze vi partecipava, fuori e dentro il loro esistere.
Quella appariva essere la vera realtà… che aveva una sola condizione: “essere”. Non esisteva il tempo né lo spazio, ma solo l’essere, senza limiti di alcun tipo.
Vi era amore e vi era conoscenza, conoscenza del tutto, compreso il ricordo di quell’universo infinitesimo, eppur tanto grande, del quale si erano appena liberati…
Alla visione, fugace ed allo stesso tempo eterna, di luce, di amore, di pace, di tutto l’Essere nella sua immanenza… seguì la sensazione di precipitare di nuovo nella realtà dell’universo, cupa prigione di tempo e di spazio, nella quale vi era sofferenza e limitazione dei sensi e della coscienza. La visione beatifica di prima rimase in un lampo solo un ricordo struggente e sofferenza, tanta sofferenza.
La conoscenza forse non paga, l’aver sbirciato anche per un solo istante la realtà dell’Essere, al di là dell’eternità, porta sofferenza… più si sa, più si è infelici.
Forse è vera l’affermazione: “beato te che non sai nulla!”.
Nel ritornare alla realtà prigioniera dello spazio e del tempo c’era però qualcosa che contrastava fortemente con il lontanissimo ricordo dell’universo prima lasciato…: non appariva chiaro se fosse reale questo ultimo, oppure il precedente…
Si aveva la strana sensazione di conoscere il futuro, ma non il passato. Il futuro sembrava essere già stato, mentre il passato, man mano che il tempo trascorreva, si realizzava e si rendeva evidente.
Esisteva prima l’effetto e poi la sua causa… e man mano questo modo di essere della natura appariva ad essi sempre più normale e scontato…
In questo strano universo nel quale essi erano precipitati il tempo era invertito, di tutte le cose si conoscevano gli effetti ma non le cause, che non si erano ancora manifestate.
Questo universo, dall’implosione nei buchi neri, stava dirigendosi verso il suo Big Bang, distante un’eternità.
Gli esseri che lo abitavano avevano per futuro ciò che appare passato a chi vive nel normale universo e viceversa. Tutto appariva essere invertito, ma non per coloro che vi abitavano, per i quali questa era una situazione di normalità.
Mentre accadevano queste cose e la mente cercava di dare un senso compiuto alla nuova e strana situazione, un nave apparve come d’incanto, emersa dal nulla. Il suo scafo aderì alle pareti della Galaxy. Essi si ritrovarono inspiegabilmente nella nuova astronave, senza mai esservi entrati, mentre degli uomini sconosciuti procedendo a ritroso cercavano di portarli fuori da questa.
Ritorno allo spazio-tempo – Oltre l’eternità 2 di Fulvio Gagliardi – Albatros, 2012 – pag. 209
Il commento di NICLA MORLETTI
“Ritorno allo spazio-tempo. Oltre l’eternità 2” è il felice seguito del precedente libro di Fulvio Gagliardi dal titolo “Oltre l’eternità”. Si tratta di un romanzo avvincente, di ampio respiro, con scenari straordinari di stelle lontane ed un misterioso pianeta nella galassia di Andromeda. Il lettore viene proiettato in un mondo fantastico e diviene egli stesso, insieme ai protagonisti, viaggiatore del cosmo. Tempo e spazio si uniscono, si espandono, divengono meta di temerari astronauti a sfidare la morte. Una realtà ultraterrena che affascina, cattura e trascina con i suoi mondi alieni. Una scrittura sciolta, dinamica e moderna caratterizza il romanzo, le cui pagine si fanno, nella lettura, sempre più avvincenti e dense di suspense. Fulvio Gagliardi, Generale dell’Aeronautica Militare Italiana, possiede il dono di un’immensa creatività ed il cielo, lo spazio e le stelle sono il respiro della stessa sua essenza. Ed ecco che davanti agli occhi incantati del lettore, appaiono la via Lattea, Orione, navi e fantastiche galassie. Un romanzo da non perdere.
Fulvio Gagliardi, ultimamente, è stato finalista al Premio Internazionale di Poesia e Narrativa “Insieme nel mondo” con il romanzo “Oltre l’eternità”. Sempre con lo stesso libro ha ottenuto il Diploma di Merito al Premio Nazionale “Albero Andronico”. Con “Ritorno allo spazio-tempo. Oltre l’eternità 2” si è classificato al secondo posto al Concorso “Insieme nel mondo”.
Ho ricevuto inaspettatamente il suo libro. La ringrazio molto, lo leggerò volentieri,
auguri di Buone Feste,
Cristina Cappellini
Questo e’ un romanzo di fantasia
oppure la miglior cronaca cha ci sia ?
Fulvio lascia in sospeso la questione
e proseguendo nella narrazione
invita l’ uomo a diventar migliore
perche’ il viaggio puo’ essere ad ore.
Lo spazio e il tempo nell’ eternita’
son dimension dilatati; ma in verita’
un secondo di riflessione
ha gia’ risolto la questione.
Gaetano
Davvero interessante questo romanzo! Mi affascina fortemente l’argomento, l’esistenza di un altro mondo fuori dal nostro, dove regna solamente l’amore, lo spazio e il tempo sono annullati, la conoscenza e la consapevolezza del Tutto fuori di noi che ci lega ad esso con un filo sottilissimo e impercettibile, fatto di amore e null’altro.
Un mondo che affascina e spinge a domandarsi cosa esiste oltre la realtà terrena.
Complimenti all’autore per la creatività e la forza immaginativa che dimostra in questo breve estratto!