Sono cosciente
Di poter disporre di questa mia vita
Certezza che non può essermi negata
L’ho cresciuta con me
L’ho vista inchiodata ad un letto
Fragile ed impaurita
Ne ho avvertito l’abbandono ed il ritorno
E’ nata ed è morta
Ha avuto giorni disperati
Quando il cammino era ancora indeciso
Inquieta li ha percorsi
Ne ha bevuto le lacrime
Lacrime mai terse
Di un pianto infantile e selvaggio
E si è maturata
Ha gustato il mutare costante delle stagioni
Ha navigato nel mare delle sensazioni
Lasciandosi trasportare contro gli scogli del dolore
Sulle rive sabbiose della gioia
E’ stata nel fango più denso
Ne ha assaporato lo squallido gusto
Ed è risorta
Ha avuto amore e passione
Indifferenza e distacco
Si è una vita
E scevro da false visioni
Incondizionato posso disporne
Con il solo timore di vederla finire
E voglio
La sento ruggire nell’animo
Salire sino alle labbra
Fremere
Palpitare in attesa di venirti vicino
Di dare il sorriso al tuo sguardo
Di placare il tuo animo teso
Ti conosce da tanto
Ed è snervata dalla pressione del desiderio
Mi sfugge di mano
E’ nei tuoi occhi
In te
Finalmente serena
Bellissima questa lirica cara amico.
Ammirato.
Una storia in versi molto malinconica ed intensa.
Tutto il parlare di una vita… l’amore per essa, comunque essa sia.. e la chiusa risulta come l’esplosione di un sentimento troppo tempo trattenuto.
Un abbraccio
Ars
La vita, con le sue mille sfaccettature, con i suoi dolori e le sue gioie, gli incontri che sono già, in quanto tale, abbandoni. La tristezza determinata dalla consapevolezza dell’ineluttabile finire.
Anto
La dinamica di una vita…ed i suoi colori. Grande intensità…densa riflessione
🙂